Paola, il killer di Pietro Serpa sperava di rifarsi una vita in Germania

Un killer sotto le mentite spoglie del bravo ragazzo: questo era Salvatore Valerio Crivello. “L’insospettabile”, era emigrato in Germania cercando di far dimenticare il passato di sangue lasciato in Calabria. Questa volta aveva cercato di far perdere le sue tracce rifugiandosi a Keitum uno sperduto villaggio tedesco di poco più di mille anime sul mare del Nord nell’isola di Sylt. Crivello era ricercato da tre anni per la condanna definitiva all’ergastolo inflitta per l’omicidio del reggente della cosca di ndrangheta di Paola, Pietro Serpa.

Prima ancora anche in Veneto il 44enne aveva cercato di rifarsi una vita. Crivello nel 2012 era un banconiere al supermercato di Preganziol (Venezia). Un ragazzo famiglia, lavoro e palestra. Poi l’arresto in esecuzione dell’ordinanza della Dda. I conti da saldare con la giustizia lo ha sempre inseguito.
Il nuovo arresto è avvenuto lunedì sera e ha posto fine alla lunga fuga. Il personale dell’ufficio federale di Polizia criminale tedesca (Bka) e del nucleo investigativo del reparto operativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Venezia, tramite il servizio di cooperazione internazionale di Polizia (Scip)– Unità I-Can, lo hanno localizzato e tratto in arresto.
Crivello è ritenuto legato alla cosca di ’ndrangheta Scofano-Martello-La Rosa di Paola e ricercato dal novembre 2020, quando si è sottratto all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura generale di Catanzaro a seguito della condanna definitiva all’ergastolo, con isolamento diurno per due mesi, per l’omicidio aggravato dal metodo mafioso di Pietro Serpa, commesso il 27 maggio 2003 a Paola. All’epoca Cirvello era riuscito a sottrarsi al provvedimento di cattura evadendo dall’abitazione dei genitori a Scorzè (Venezia) dove era stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in attesa della sentenza definitiva. La caccia all’uomo è durata quasi tre anni, durante la quale il latitante è stato cercato prima in Italia e poi all’estero. Identificazione, individuazione e cattura giungono all’esito di una intensa attività info-investigativa iniziata nello stesso mese di novembre 2020 dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia, nel corso della quale è stato possibile accertare che Crivello aveva trovato rifugio sotto falsa identità nell’isola di Sylt, al confine tra la Germania e la Danimarca, dove il latitante aveva anche trovato un impiego in un centro sportivo di un albergo del posto. Da qui la cattura…

Il 44enne era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Pietro Serpa. Lo aveva freddato insieme a Gennaro Ditto a poca distanza da un hotel sotto il Santuario di San Francesco di Paola. Un omicidio che poi portò all’apertura di una lunga scia di sangue tra bande rivali. Fonte: Gazzetta del Sud