Paola. Mistero sulla Casa di Riposo a Piano Torre: dove sono 16 anziani?

Fonte: Marsili Notizie (Mistero sulla casa di riposo)

Correva l’anno 2021, praticamente pochi mesi fa, quando – il giorno 11 del mese di dicembre – il sindaco Roberto Perrotta ha tagliato il nastro che ha finalmente dischiuso le porte della Casa di Riposo a Piano Torre.

Frutto di un famoso “lascito”, figlio della generosità del Prof. Ferruccio Tarsitano, la struttura in questione è stata consegnata nelle mani di Don Bruno Di Domenico, parroco del Rosario nonché punto di riferimento della filantropia cittadina, gestita anche attraverso l’emporio solidale di Madonna delle Grazie e pure con la mensa che, fintanto che le condizioni ne hanno consentito l’operatività, ha sfamato molti bisognosi della città (senza tralasciare la distribuzione dei fondi comunali di cui, insieme ad altre parrocchie ed associazioni, è stato di recente destinatario per mitigare gli effetti dell’emergenza covid nelle tasche dei derelitti).

Il clima che ha accolto in quella giornata il primo cittadino era piuttosto uggioso, ma il calore e la partecipazione delle persone sono stati comunque garantiti dalla voglia di veder posta in essere un’iniziativa che ha avuto il suo concepimento in tempi che affondano addirittura fino alla sindacatura di Antonella Bruno Ganeri (anch’ella presente ed emozionata per quanto finalmente si stava realizzando a distanza di oltre 20 anni).

A contornare Roberto Perrotta, per l’occasione, oltre ai già citati Don Bruno e Antonella Bruno Ganeri, c’erano anche il correttore provinciale dell’ordine dei minimi, Padre Francesco Trebisonda, la presidente del consiglio comunale, Maria Pia Serranò, i consiglieri Pino D’Andrea e Francesco Aloia, gli assessori Grazia Surace e Salvatore Romito, la vicesindaco Marianna Saragò, l’ex membro esecutivo, oggi consulente legale, Francesco De Cesare, l’architetto Angelo Siciliano e l’improvvisato “presentatore” della kermesse, Marco Vommaro (cui vanno sommati i familiari del compianto Prof. Tarsitano).

Dinnanzi ai tanti convenuti, diversi sono stati i discorsi pronunciati, culminati poi in un rinfresco all’interno dell’edificio.

Fino a questo punto la situazione sembrerebbe essere filata liscia, eppure c’è qualcosa che non torna, e non torna proprio sulla agibilità di cui hanno potuto godere coloro che sono entrati nella struttura.

Stanti infatti alcuni atti pubblicati sull’albo pretorio di recente, pare proprio che la Casa di Riposo – a quella data – fosse sprovvista di certificazioni attestanti il collaudo “statico” e quello “tecnico amministrativo”, opere che erano state affidate all’ing. Vittorino Caruso da Montalto Uffugo, tecnico al quale – solo 19 giorni dopo (il 30 dicembre 2021) – sono stati revocati entrambi gli incarichi, contestualmente distribuiti all’ing. Stefano Arcuri da San Lucido.

Pertanto, in considerazione della presunta mancanza di questi fondamentali dispositivi, viene lecito chiedersi come sia stato possibile tagliare il nastro dell’edificio e, soprattutto, consentire che al suo interno venissero accolti anche degli ospiti.

Si, “ospiti”, perché come certifica l’ordinanza emessa, il 10 Febbraio scorso, dal sindaco Roberto Perrotta (che con l’ingegner Fabio Iaccino condivide la recente iscrizione nel registro degli indagati per questioni inerenti i rifiuti sequestrati presso il Capannone comunale), il Comune di Paola ha manifestato la propria disponibilità a prendere in carico «anziani ricoverati presso Casa Manes sita in San Lucido alla Via Marina», gravati – secondo quello che si evince dal dispositivo – da urgenze sanitarie legate al Covid-19, che necessitavano il loro isolamento.

Secondo l’ordinanza del primo cittadino: «Considerato che si rende pertanto necessario intraprendere azioni finalizzate a minimizzare la trasmissione del virus tra i soggetti attualmente ospitati nella Struttura (“Casa Manes” di San Lucido, ndr)» e che «sul territorio di Paola è presente un immobile, sito in Piano Torre […] che […] risulta affidato in concessione, al fine di adibirlo a Centro residenziale per anziani, a Don Bruno Di Domenico, nella qualità di legale rappresentante della Confraternita Santa Caterina con sede legale in Carolei (CS)»; è parso più che legittimo disporre «la presa in carico immediata dei sedici anziani dalla Struttura Casa Manes di San Lucido […]causa covid, da eseguirsi a cura del legale rappresentante della Struttura succitata, per come già concordato per le vie brevi».

Il tutto senza aver ancora chiarito definitivamente se l’ing. Arcuri da San Lucido abbia compiuto il suo dovere su entrambi gli incarichi di collaudo che, alla data del 30 dicembre 2021, sono stati revocati all’ing. Caruso da Montalto Uffugo.

A questo punto, preso atto della situazione, viene da chiedersi che fine abbiano fatto questi 16 anziani da ospitare nella “Comunità Alloggio” di Piano Torre, visto che ad oggi – considerate anche le tempistiche di isolamento ed eventuale quarantena – di loro non è rimasta traccia nella struttura.

Che siano stati ospitati per un tempo infinitesimale pare una cosa troppo irreale per essere valutata seriamente (perché sballottare persone fragili , oltre che contro ogni deontologia, risulterebbe disumano in quest’epoca di emergenza sanitaria con annessi e connessi effetti sulla loro salute).

Pertanto: si può sapere che fine hanno fatto questi 16 anziani già afflitti per le loro condizioni di salute?

Di seguito, per chi volesse prendere visione degli incartamenti pubblicati sull’albo pretorio, i link per scaricare la determina dell’ingegner Fabio Iaccino e l’ordinanza del sindaco Roberto Perrotta.

Inoltre, disponibile dal canale social di “Paola TV”, c’è anche il video diffuso in concomitanza con “l’inaugurazione” dello scorso 11 dicembre 2021.