Paola, Perrotta e Ferrari sull’orlo di una crisi di nervi

Mancano meno di 48 ore al decisivo ballottaggio per eleggere il sindaco di Paola. La spunterà il re dei dissesti, il personaggio che ha creato il dissesto di oltre 27 milioni rappresentante di una falsa coalizione di salute pubblica con dentro il peggio dell’arco costituzionale di Paola ovvero Roberto Perrotta?

Oppure continuerà la sua opera di sfascio della cittadina tirrenica Basilio Ferrari, degno successore di Roberto Perrotta?

Si saprà tutto alla mezzanotte di domenica ma già da ora si sa e lo abbiamo scritto più volte che chi perderà di certo sarà Paola.

Affidare le sorti della malridotta città di San Francesco ad uno di questi due suona come una bestemmia da punire con qualche sonora bastonata, francescanamente parlando.

In questi ultimi giorni i due se le stanno cantando in tutte le maniere buttando avanti bufale su bufale ed insulti su insulti. Il patetico Ferrari ha cercato di toccare il cuore dei paolani invitandoli a votarlo per fargli proseguire la sua opera di sfascio ma per il momento ha soltanto seccato la gola ai suoi concittadini.

Non che i paolani si siano sgolati ad incitarlo, hanno la gola secca per la riduzione ed in alcuni casi chiusura totale dell’acqua.

Non è bastato al Ferrari per bocca del fido Lapo Sbano gridare al complotto di Sorical che essendo gestita da Luigi Incarnato dello stesso partito di Roberto Perrotta avrebbe sabotato la fornitura dell’acqua per mettere in crisi il duo Ferrari-Lapo. Patetici… E poi si scopre addirittura un allaccio abusivo che solleva più che acqua tanta polvere di vergogna. Più o meno come l’allaccio abusivo di metano del papà di Lapo, no non Elkann, Sbano…

Dall’altra parte quella faccia tosta di Roberto Perrotta ed i suo cagnacci si rizelano col quotidiano “La Provincia” per aver pubblicato una nota in cui si paventa la possibilità di ineleggibilità di Roberto Perrotta primo attore del dissesto economico.

Questi cagnacci che da mesi attraverso la stampa perrottiana (quella dei terreni che devono diventare edificabili) non fanno altro che lanciare bufale e insulti, ora diventano paladini della correttezza dei giornali.

Hanno la memoria corta perché il primo a suggerire l’ineleggibilità di Perrotta fu quel volpino di Graziano Di Natale per giustificare le sue ambizioni.

Tutti sanno a Paola che Di Natale ripeteva sino alla noia “tanto è incandidabile” con la vana speranza di candidarsi lui stesso poi relegato a candidarsi come semplice consigliere.

Noi non abbiamo stima di quello che scrive “La Provincia”, organo ufficiale del gruppo iGreco, ma in questo caso i lamenti sono solo cercare bagarre e basta.

Questo è il clima che si respira a Paola dove il sistema governa ancora indisturbato ma con due burattini sull’orlo di una crisi di nervi.