Parco “Piero Romeo”: la vendetta di Occhiuto e i figuranti di De Cicco

Di difetti ne ha tanti, come tutti del resto, soprattutto quello di essere vendicativo. E non fa distinzioni: giovani, anziani, amici, nemici, disabili, malati, bambini, ricchi, poveri, neri, bianchi. Su questo è democratico. Se lo critichi, se disapprovi il suo operato e lo dici pubblicamente, prima o poi Occhiuto te la fa pagare. Su questo non ci piove. E’ riuscito ad instaurare un regime di omertà diffusa sul suo operato che nessuno osa dire niente per paura di finire alla berlina lapidato da “legioni di imbecilli” al suo comando.

Occhiuto è vendicativo specie con chi sin dal primo momento lo ha sempre contestato, e non si è mai lasciato “comprare”. Ancora di più se il personaggio in questione riscuote “successo” presso l’opinione pubblica: più il personaggio (che lo critica) è conosciuto in città, più grande sarà la vendetta.

In tanti ci sono passati provando sulla propria pelle cosa significa la vendetta di Occhiuto. C’è stato un tempo (la scorsa consiliatura) dove Occhiuto era quasi onnipotente, ed aveva al suo servizio tutti gli apparati dello stato, e non solo: procura, prefettura, questura, comando dei carabinieri, giornali, Curia e malavita che “adoperava” con disinvoltura contro i suoi avversari. Un monito per tutti: chiunque si mette contro di me fa la loro fine.  Mettersi contro il procuratore capo, il questore, il prefetto e la malavita non conviene a nessuno. Ma per fortuna quel tempo è andato, ed oggi la situazione, seppur lentamente, sta cambiando.

E nonostante ciò a non voler cambiare è rimasto solo Occhiuto. Che non rinuncia al suo spirito vendicativo, riveduto e corretto alla luce del venir meno di tante coperture, e pone in essere la vendetta delle vendette.

Dopo essersi vendicato di Cosenza Vecchia escludendola totalmente dai fondi “dell’Agenda Urbana”, in primo momento destinati proprio al centro storico, perché non aveva gradito il servizio di Nemo andato in onda su Rai2, la sua vendetta si è concentrata su Canaletta.

Occhiuto non ha mai gradito né l’ironia, né le critiche che Canaletta nel corso di questi anni gli ha rivolto. Quello che più teme Occhiuto di Canaletta è la sua popolarità. Popolarità che non arriva certo per opera dello Spirito Santo, ma per la dedizione e l’impegno di Sergio nel promuovere una città più giusta, equa, ed inclusiva. Sergio non è solo una brava e civile persona, ma è anche un bravo scrittore. Nonché novello commediografo. In pochi come lui, sempre dopo a bonanima i Totonnu Chiappetta, hanno rappresentato la cosentinità così bene. Sergio è anche tra i fondatori della oramai “globale” associazione “la Terra di Piero” che è tra le più attive associazioni del sud. La “Terra di Piero” ha promosso e concretizzato tanti progetti, in Africa e in città. Tra questi il fiore all’occhiello della città: il parco inclusivo “Piero Romeo”. Un luogo che è diventato la meta preferita di tutti i bambini della città. Sempre “affollato”, pieno di sorrisi, e dove il gioco non è precluso a nessuno.

Sergio ha sempre sottolineato che identificare la grande azione della “Terra di Piero” solo sulla sua persona è sbagliato. Ha sempre detto: non sono un leader. Si definisce solo uno dei tanti che con anima e cuore si dedica all’azione fattiva e concreta a favore di chi è rimasto indietro. “Non sono io la Terra di Piero, ma tutti voi che avete contribuito a realizzare questo grande sogno”, una precisazione che Sergio non manca mai di fare.

Ma chi non riesce a fare questa “distinzione” è Occhiuto che sfoga il suo rancore nei confronti di Canaletta, colpendolo nella cosa a cui più tiene: il “Parco Piero Romeo”. Non curante di arrecare il danno, non a Canaletta, ma ai bambini che non possono frequentare il parco. Perché sono anni che l’associazione chiede in tutti i modi all’amministrazione di sistemare quei 30/40 metri di marciapiede che conducono al parco, per renderlo totalmente accessibile a tutti.

Ma ripristinare quel marciapiede pare essere la cosa più complicata del mondo per Occhiuto. Che dice di aver costruito di tutto in città facendosene vanto, ma di “costruire” quel marciapiede non se ne parla proprio. C’è sempre qualcosa che manca. Una volta è colpa della ditta, una volta non c’è l’ingegnere, una volta manca il bollo, l’altra vota mancava la virgola, e così via. Insomma a Canaletta succede tutto quello che a nessun altro lavoro che interessa al sindaco succede.  Sfortuna? Dite voi.

Dopo l’ennesimo appello di Canaletta all’amministrazione di qualche giorno fa –  che aveva iniziato i lavori il 20 marzo scorso  dopo venti mesi di richieste,  durati una mezza giornata – dove senza mezzi termini evidenzia la situazione paradossale che si è venuta a creare: un parco giochi accessibile ai bambini disabili, per colpa di quel marciapiede, da quasi un mese non è più accessibile agli stessi, Occhiuto, che ha “creato questo capolavoro che solo la malvagità può concepire, corre ai ripari.

E per non passare da malvagio, senza però perdere il gusto della vendetta, Occhiuto mobilita De Cicco per creare il solito “diversivo” da dare in pasto all’opinione pubblica, dove bisogna mettere in mostra che il suo impegno a costruire quel marciapiede non è mai mancato.  E il super Assessore che risolve problemi meglio di mister Wolf, ancora una volta si presta a questa vergogna.

E così com’era successo il 20 marzo, quando la ditta lavorò solo mezza giornata giusto per far vedere che i lavori erano iniziati, De Cicco ripete lo stesso copione. Si reca sul posto con i soliti figuranti scatta le foto di rito, posta su Fb, e per lui il lavoro è fatto. Ma la situazione rimane sempre la stessa. C’è da chiedersi anche qui: come mai il super assessore De Cicco che accontenta tutti, non riesce a completare questo lavoro? Forse che qualcuno gli ha detto di prendere a serra i giru?

In fondo si tratta di un pezzo di marciapiede, non della Piramide d’Egitto, cosa c’è di così complicato, ostativo da impedire anche a super De Cicco di completare l’opera? Se non è la vendetta, fatevi due conti e ditemi voi…  al netto delle solite chiacchiere sulla ditta e i suoi problemi.