Pd, la solita guerra sulla sanità ma l’obiettivo è Ferdinando Aiello

Ferdinando Aiello

All’interno del PD locale, oramai è chiaro, è guerra aperta. Con tanto di morti e feriti sul campo. I vecchi potentati legati a Madame Fifì non ci stanno a mettersi da parte e organizzano le truppe. Così come avevamo annunciato. Sul campo il colonnello Guglielmelli convoca ufficiali e sottoufficiali e prepara la strategia per l’imminente battaglia.

La prima bordata è la richiesta di convocazione straordinaria e urgente dell’ Assemblea regionale del Partito Democratico. A sostenere questa richiesta sono 177 firme su 300 disponibili. Un bel risultato per il colonnello Guglielmelli che attraverso questi numeri fa capire a Magorno che se non sta attento, e se continua a fare il doppiogioco, potrebbe finire sfiduciato. L’avvertimento è stato recapitato al presidente dell’assemblea Giuseppe Vallone, al segretario Ernesto Magorno e al responsabile delle politiche sanitarie on. Federico Gelli.

I contenuti della dichiarazione di guerra vertono tutti sulla solita questione: la sanità. A leggere questo documento è evidente che la questione posta sulla sanità è solo una scusa, vista la genericità di questo pseudo documento. Argomento che tra l’altro è stato oggetto negli ultimi mesi di scontro tra i Guccioniani (a loro volta Minnitiani, che a sua volta è Carboniano, che a sua volta è Renziano) e gli Oliveriani (della premiata ditta Madame Fifì e company). Nell’avviso, oltre alle chiacchiere, si chiede la convocazione dell’ Assemblea del partito a norma dell’ art. 5 dello Statuto regionale. Da tenersi entro e non oltre 20 giorni dalla data di presentazione, e quindi entro giorno 15 novembre. Una prima vittoria per le truppe cammellate di Madame Fifì, che invia sul campo le sue ultime riserve strategiche. Infatti all’inizio le firme raccolte erano 165 e di seguito sono lievitate a 177. Segno evidente che ha ancora qualche carta da giocarsi, e che non tutto per lei e la sua cricca è perduto.

Se da un lato, Madame Fifì corre ai ripari, dall’altro non stanno a guardare. E, appreso, attraverso le molte spie presenti nello schieramento di Madame Fifì, dell’imminente recapito della dichiarazione di guerra, il sergente Magorno, su suggerimento di qualche pezzotto che di strategia se ne intende, risponde con uno sberleffo che sa di sfida: ok, vediamo chi la spunta. E risponde a Guglielmelli – il cui unico obiettivo, che non è certo la sanità per i cittadini, è salvaguardare il potere di Madame Fifì a cui lui deve la sua carriera politica, nonché un bel posto di lavoro, che se dovesse venire meno la giunta Oliverio lui perderebbe, e sarebbe costretto a trovarsi un lavoro come tutti i calabresi – con un atto da vero segretario (ombra), dicendo che l’assemblea è già stata convocata per giorno 28, e guarda il caso avente come oggetto proprio la sanità.

Dunque, tutto il PD calabrese ci tiene a parlare della sanità, ma lo scontro è sulla data. Non sui contenuti che in questo documento, lo ha capito anche mia nonna, sono fittizi. Ora, a voi comuni mortali e lettori, vi pare possibile che il motivo della discordia sia la data in cui svolgere questa inutile quanto ingannevole riunione? Certo che no.

La verità sta nella guerra in atto tra fazioni politiche, come ho detto, per il controllo del territorio. E il vero motivo di questo inutile braccio di ferro è che Madame Fifì non ha digerito la nomina a commissario dei circoli cosentini di Ferdinando Aiello. Uomo di Carbone mandato a “normalizzare” il partito a Cosenza, che, vista la maliparata, e ve lo diciamo in anteprima, sarà costretto a dimettersi.

Giusto per non restare invischiato in questa battaglia, che, allo stato, lo vedrebbe soccombere. Una mossa, quella di Guglielmelli riuscita a metà, perchè lui non sa, e glielo diciamo noi, che all’indomani delle dimissioni di Aiello, non resterà altro da fare a Renzi che abbattere la sua mannaia in Calabria, commissariando tutti e tutto. Altro che sanità! E la guerra continua.

GdD