Perché Guru? (di Vincenzo Iaconianni)

Perché Guru?

di Vincenzo Iaconianni

Molti lo sanno, altri lo hanno accettato, senza saperlo, mentre altri se lo chiedono, che cosa? Direte voi, perché ho il nomignolo “guru” in mezzo al nome ed al cognome, lo voglio dire perché l’altro giorno in una mail di Facebook ho salutato come faccio sempre “ti abbraccio/ti bacio il guru” subito la risposta “mi dispiace ma io ai guri non ci credo”.

Lì per lì non ho ci ho pensato, ma come? In rete e a tra gli amici mi chiamano tutti così che ha voluto dire con”….ai guri..”, non è che avrà pensato che mi voglio ergere a santone, sapientone e quant’altro la parola “guru” evochi? In effetti a chi mi conosce da poco la cosa puó sembrare strana “chini si crida d’essa!” “Ma puru stu caz…” “A cusenza a vucca é na ricchizza”, insomma vorrei farvi edotti della nascita del nome “guru”.

Il nome ha una madre e addirittura due padri. La madre rappresenta l’interiorità, la figura che ti concepisce (chi ha messo il nome), il padre, invece, è colui che ti da i contatti con l’esterno ed é quello che ti porta per mano facendoti conoscere al mondo (in questo caso la divulgazione).

Si era agli inizi degli anni ’90, era nato da poco “Il Quotidiano della Calabria”, che frequentavo saltuariamente sia per il fatto che c’era un giornale tutto cosentino dove scrivevano molti amici, e sia perché c’erano loro, gli amici più giovani di me ma solo di pochi anni, per cui io ero quello sposato ed essendo accasato avevo una casa, che in quel periodo per loro era come un porto di mare, nonostante ci sia qualcuno che dica il contrario. Facevamo feste, riunioni, ci si dormiva in tanti, dormire, comunque, per noi, era solo un verbo, perché l’unica a dormire, in casa, era la mia compagna Claudia, che come cenerentola, allo scoccare della mezzanotte, spariva in camera da letto e la cosa continuò anche quando poi arrivarono le due figlie Lorenza e Marta; ma questa è un’altra storia che racconterò, ma non adesso.

Qui voglio raccontarVi di come e chi mi ha battezzato. Una sera mi trovavo al Quotidiano, intervenni su un argomento, qui non é importante sapere quale, puntualizzando sciolsi dei dubbi ed ecco il parto: Francesco Graziadio disse “ma sei proprio un guru, da oggi sarai il nostro guru”, quindi, si sa quando si è ragazzi ed in un gruppo il nomignolo è facile che inizi a girare e quindi iniziarono a chiamarmi “guru”.

Ma lo sputtanamento totale avvenne anni dopo (2003) quando entrai a far parte di una piccola ma grande squadra “il MONITOREBRUTIO.NET”, ed ecco all’opera i due padri Gabriele Carchidi Iacchite’ – La Notizia che sconvolge, che alla prima trasmissione de “La Città dei Lupi” nome uscito dalla mente di Canaletta al secolo Sergio Crocco, presentó il programma con “benvenuti… insieme a me c’è il mio e vostro guru Vincenzo Iaconianni…”, da qui in poi c’è stato il tam tam di quello che comunque più di tutti martellò il nome nelle teste il Webmastru di Spigaweb Nunzio Scalercio, dovunque andavamo, lui e Carchidi “na seggia aru guru” “na birra Aru guru”; “guru vieni qua” insomma fu che tutti o quasi hanno iniziato a chiamarmi “guru”.

La cosa piaceva anche a me in quanto tra amici ci si chiama con diminuitivi ed io chiamandomi Vincenzo di diminuitivi ce ne erano parecchi, Enzo, Cece, Cenzino, Vivì, Vicì ed essendoci già in famiglia chi portava questi vezzeggiativi in quanto più grandi, ed un cognome lungo Iaconianni, l’appellativo guru era più semplice da ricordare, tanto è vero che quando entrai a “Calabria Ora” decidemmo, insieme a Paride Leporace il direttore e cugino, di firmare le mie foto con la dicitura “fotoguru” che poi divenne “fotoguru.it” perché avevo, intanto, aperto anche il sito, che ancora esiste per il momento, ma solo per il momento, come indirizzo web.

Vorrei dire un’altra cosa: c’è qualcuno che vedendomi “anziano” e, come dicono loro, per rispetto, mi chiamano “signor guru” e la cosa mi diverte tantissimo. Quindi, amici miei, concludendo in rete ormai tutti mi conoscono con il nome guru, mi piace perché nel sentirmi chiamare guru sento in chi lo pronuncia una nota di affetto e la cosa non può che farmi solo piacere.
Un abbraccio il Guru
PS metterò dei tag affinché chi mi conosce da poco non mi dirà più “io ai guri non ci credo”
*credo che il plurale di guru non ci sia