Politiche 2018, la mossa del Cinghiale: le ricadute a livello locale

Tutti i sondaggisti convergono su un punto: alle prossime elezioni il PD perde in tutti i collegi uninominali. Un dato, questo, rilevato quando ancora esisteva l’alleanza PD-AP. Figuriamoci adesso che non c’è più neanche il pacchetto di voti del Cinghiale perché l’ungulato, con una mossa a sorpresa, ha deciso di dirottarlo su Forza Italia. Una debacle annunciata in tutto il sud Italia, specie in Calabria, e soprattutto nei collegi di Cosenza, dove gli effetti della mancanza del Cinghiale saranno dirompenti per un PD che già annaspa di suo.

A studiare gli effetti della mossa del Cinghiale in ambito regionale e locale, questo aspetto rimane un primo punto fermo delle sue intenzioni: colpire il PD al cuore. O quanto meno indebolirlo ancor di più elettoralmente. Sottrargli potere contrattuale in Calabria anche in vista delle prossime regionali. Che potrebbero arrivare prima del previsto. Dato che adesso Oliverio è appeso all’amo di compa’ Pinuzzu (fratello del Cinghiale e vicepresidente del Consiglio regionale) che, insieme agli oramai ex alfaniani, potrebbero far finire la sua legislatura anche domani mattina. Questo potrebbe essere uno dei primi effetti della mossa del Cinghiale: togliere ogni supporto politico ad Oliverio in attesa del risultato elettorale delle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018, e se va come deve andare, secondo i calcoli del Cinghiale, lanciare l’assalto alla poltrona di presidente della Regione Calabria. Che a questo punto sarà facile conquistare per qualsiasi candidato del centrodestra.

A dimostrare che uno degli scopi della mossa del Cinghiale è quello di far male al PD, è la risposta stizzita e pesante che arriva dal lecchino per eccellenza di Renzi: Ernesto Carbone, alias Ciaone. Che usa parole pesanti nei confronti del Cinghiale che riportiamo integralmente: «Con motivazioni bislacche e sui generis, leggo che il senatore Tonino Gentile finalmente fa chiarezza sul suo futuro politico dopo aver ricoperto per anni l’incarico di sottosegretario in governi di centrosinistra. Questo suo modus operandi, assieme ad altri deprecabili, ha fatto perdere credibilità e onorabilità alla politica. In bocca al lupo agli amici di Forza Italia che se lo riprendono a braccia aperte”. In poche parole il Cinghiale per Carbone è una persona senza onore e credibilità, avvezzo a gesti indegni.

Certo, tutto questo darsi addosso potrebbe far parte della più classica pantomima alla quale politici buffoni come Carbone e il Cinghiale ci hanno da tempo abituati: in pubblico fanno finta di litigare… poi sotto sotto fanno affari insieme. Magari tutto questo finto litigare fa parte di un disegno spartitorio in vista del nuovo governo di larghissime intese. Chissà.

Altri effetti della mossa del Cinghiale potrebbero rivelarsi sulla gestione e la composizione delle liste di Forza Italia a livello cosentino. Gli apprezzamenti di Berlusconi nei confronti del Cinghiale parlano chiaro: potrebbe ritornare a ricoprire un ruolo all’interno del partito in Calabria. Un bell’impiccio per il trio Santelli, Mario e Roberto Occhiuto. In modo o nell’altro dovranno avere a che fare con gli ungulati. E se per il Cinghiale tutto sommato problemi con gli Occhiuto non ce ne sono, non è detto che sia la stessa cosa per compà Pinuzzu. Che all’interno del piano del Cinghiale ha un ruolo centrale. E nonostante qualche divergenza passata tra i due fratelli, il Cinghiale sa bene che questa volta deve tenere conto della parola del fratello. L’affronto di Occhiuto nei riguardi di Katya Gentile, non è di sicuro acqua passata per papà compà Pinuzzu. Ci vuole un bel risarcimento per superare il trauma. Un risarcimento politico che potrebbe significare la poltrona di sindaco di Cosenza, come minimo.

Questo è quello che potrebbe configurarsi a livello locale a seguito della mossa del Cinghiale, per le ricadute a livello nazionale bisogna aspettare ancora qualche giorno perché il quadro è ancora poco chiaro.