Politiche 2018: non votiamo Morra, non siamo contro il M5S

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Avremmo voluto sostenere con tutte le nostre forze il Movimento Cinquestelle in questa importante tornata elettorale. Specie in Calabria dove c’è bisogno di una vera e credibile alternativa ad un “sistema di potere” corrotto e colluso a tutti i livelli. Avremmo voluto sostenerlo perché, insieme a Potere al Popolo, è l’unico movimento politico che non fa della politica un mestiere. Avremmo voluto sostenere chi, come il M5S, sostiene il bene comune, ma c’è qualcosa che ce lo impedisce. La nostra non è una crociata contro il Movimento, tant’è che “inviteremo” quanti ci leggono a votare per il Movimento dappertutto tranne che nel collegio Calabria 1 al Senato. Perché, nello specifico, per noi, il candidato scelto non rappresenta il “vento di novità” che da tanto tempo attendiamo. E lo abbiamo visto in questi ultimi 5 anni.

Noi non possiamo votare uno come Morra. Che resta, per carità, una persona onesta, ma che risulta completamento organico al sistema politico che da decenni controlla la città. Infatti tutte le battaglie condotte da Morra riguardano sempre luoghi diversi dalla sua città: Cosenza. Per Morra la corruzione, il malaffare, la collusione politica/mafiosa, esiste dappertutto tranne che a Cosenza. Il famoso “esposto” di cui tanto si è vantato, lo abbiamo spiegato, e lo hanno spiegato gli attivisti della prima ora, è frutto del lavoro nostro e degli attivisti che Morra ha costretto ad allontanarsi dal Movimento.

Lui, come Laura Ferrara, ha solo messo una firma, in coda all’esposto. E si è reso disponibile ad accompagnare chi realmente ha lavorato all’esposto, dalla dottoressa Manzini, in procura. Fine del suo impegno: una firma ed una camminata. Quello presentato dagli attivisti di Cosenza è un esposto che spiega nel dettaglio il livello di corruzione al Comune di Cosenza attraverso uno studio approfondito delle centinaia di determine farlocche elargite alle ditte amiche. Tutto documentato. Dove chiare ed evidenti sono le responsabilità del pubblico e del privato. Ma nonostante ciò tutto è finito a tarallucci e vino. Milioni e milioni di euro frodati al cittadino, e “girati” a ditte anche in odor di mafia, senza nessun colpevole. La Manzini per accontentare il senatore pressato da noi, è intervenuta notificando 3 mesi di interdizione ad un dirigente comunale. Fine dell’operazione. E Morra, visto che si è vantato di aver promosso lui quell’esposto, alla buffonata della procura che salva corrotti e collusi, come ha risposto? Con il silenzio.

E’ rimasto in silenzio ad esempio di fronte all’esclusione dell’ex capogabinetto Carmine Potestio, dall’operazione. Se è come dice Morra, ovvero che ha lavorato all’esposto, conosce bene il ruolo di Potestio nel traffico degli appalti spezzatini, ma non si è preoccupato di correre ai microfoni- così come ha fatto la mattina dell’operazione della procura a vantarsi del suo operato – per chiedere ai magistrati come mai ci sono degli esclusi. Se per davvero avesse lavorato a quell’esposto si sarebbe incazzato come una iena a vedere com’è finita. Nessuno ha pagato per il ladrocinio subito dai cittadini. Ma questo ai microfoni Morra non l’ha mai detto.

Perché Morra a casa sua vuole la pace con tutti. Perchè sa che denunciare la corruzione in tribunale potrebbe creargli dei problemi. Qualcuno potrebbe tirare fuori qualche suo scheletro dall’armadio. In città il suo “pregresso politico” gli impedisce di prendere posizione verso personaggi come il Cinghiale, al quale evidentemente deve qualche favore. Altrimenti il suo silenzio sulla gestione della sanità e su determinati personaggi politici, come per esempio quelli del Pd, che tutti tra i grillini definiscono intrallazzatori, non si spiega.

Questo è il motivo del nostro articolo e quello che scriviamo qui è facilmente riscontrabile se siete del M5S. Basta scambiare quattro chiacchiere con gli attivisti cosentini ora ostili a Morra, quelli che più degli altri si sono spesi per far crescere e far radicare il movimento in terra di Calabria. E chiedere loro se questo corrisponde a verità.

Noi non siamo mai stati ostili al Movimento, ma solo a persone come Morra che non lo rappresentano. Cosenza è la città più corrotta d’Italia e merita un’attenzione speciale che da Morra, come dalla Ferrara, non è arrivata. Non lo abbiamo sentito pronunciare mai in maniera organica e incalzante i nomi dei fratelli Gentile (a parte la solita storia di Calabria Ora che ormai non fa più testo tanto è vecchia), di Ennio Morrone, Carlo Guccione, lo stesso Enzo Paolini e compari vari. E questo per chi conosce la città e i personaggi, significa molto. Se sei contro la corruzione, come dice Morra, una interrogazione al ministro sulla cena tra l’indagato Potestio, il pm della procura di Cosenza Cozzolino, il presidente del consiglio comunale, una settimana prima dell’operazione sull’esposto, la fai!

Queste sono le nostre ragioni. Che non vogliono dire essere contro il Movimento. Perciò a tutti quelli che sono in cerca di una alternativa alla solita politica ladrona, li invitiamo a votare o per Potere al Popolo o per il Movimento Cinquestelle. Tranne che nel collegio Calabria 1 al Senato.

GdD