Politiche 2018, Salvini candidato al Senato in Calabria: “Tanto i terroni parassiti mi voteranno lo stesso”

In Calabria non ci facciamo mancare mai niente. Dopo aver eletto, la volta scorsa, i vari Scilipoti e Rosy Bindi, dopo l’ennesima presa per il culo dei partiti che hanno candidato, per questa tornata elettorale, ancora una volta personaggi chiacchierati ed impresentabili, ecco che i calabresi si preparano ad eleggere anche Matteo Salvini. Ad annunciare la candidatura in Calabria al Senato di Matteo Salvini, il coordinatore regionale della partito della Lega in Calabria: Domenico Furgiuele.

Noi calabresi siamo fatti così: votiamo sempre quelli che più di altri ci possono rovinare. Più ci offendono, più ci derubano, più ci costringono alla miseria e più siamo felici di votarli. Se non hanno questi requisiti in Calabria non li vota nessuno. Per essere votato in Calabria, devi garantire alle persone che una volta eletto te ne strafregherai dei problemi della gente e devi dimostrare di saperti fare bene i cazzi tuoi e quelli degli amici degli amici. Se sai fare questo, l’elezione in Calabria è assicurata. Perché noi calabresi ammiriamo chi sa rubare, chi sa truffare e chi porta via il pane dalla tavola ai nostri figli. E siamo lieti di dare il nostro voto a chi ci costringe da 40 anni a vivere nell’indigenza.

Non bastava aver candidato in Calabria mafiosi, ladri matricolati, corrotti e speculatori, ci mancava solo il razzista Salvini. Colui il quale ha sempre avuto belle parole per noi calabresi: vagabondi, terroni, lavatevi che puzzate, parassiti, assistiti, ‘ndranghetisti, negri e complimenti simili.

Salvini ha sempre parlato bene dei giovani calabresi, ecco un esempio: “Ho letto sul Sole 24 Ore che, ancora una volta, verranno aiutati i giovani del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Al di là di tutto, sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culto di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po’ il culo”.

E non solo questo, Salvini ha avuto anche parole di apprezzamento per i tanti emigrati calabresi costretti a partire in cerca di un lavoro: “Chi scappa non merita di stare qui, lo considero un fannullone. E non è un caso che siano AFRICANI o MERIDIONALI ad andarsene, gente senza cultura del lavoro”.

Dopo tutti questi bei complimenti come fai a non premiarlo?  E’ giusto dare il voto a chi, come lui, ci stima così tanto. Del resto se votiamo personaggi come Magorno (affiliato alla cosca Muto), Madame Fifì (la responsabile principale del saccheggio dei fondi destinati all’informatica in Calabria), Jole Santelli (la cui inutilità politica è conosciuta anche oltre frontiera e i suoi intrallazzi non si contano più), Roberto Occhiuto (la cui unica aspirazione è prendere lo stipendio da parlamentare ed aiutare il fratello Mario a mettere in atto imbrogli, raggiri e speculazioni sulla pelle dei cittadini di ogni genere) votare uno come Salvini, in fondo, è cosa normale per noi Calabresi. Al confronto sembra quasi una brava persona.

Bene, ora lanciamoci in questa campagna elettorale per racimolare più voti possibili a Salvini, sperando in un governo dove lo stesso diventi ministro così da emarginarci definitivamente ed abbandonarci al nostro destino. Che è quello che vogliono i calabresi. Tant’è che sono pronto a giocarmi qualsiasi cosa sull’elezione certa di Matteo Salvini.