Pontili del porto di Catanzaro, i sospetti delle ditte escluse e l’ombra di un politico “eccellente”

Buste aperte e offerte corrette ma anche le indebite interferenze di alcuni importanti esponenti politici. Tutto questo sarebbe avvenuto attorno al bando di gara per la gestione dei pontili mobili nel porto di Lido emanato da Palazzo De Nobili nell’agosto del 2020. A raccontarlo sono i titolari di una delle società che parteciparono al bando. I due imprenditori il 20 maggio 2021 sono stati sentiti dai pm Stefania Caldarelli e Anna Chiara Reale. Il verbale adesso è stato allegato agli atti dell’inchiesta sulla gestione del porto appena chiusa dalla Procura di Catanzaro con le ipotesi di turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, abuso d’ufficio, violazione del codice della navigazione e omissione di atti d’ufficio. Sono 8 le persone indagate: l’imprenditore Raoul Mellea titolare della società Navylos; i collaudatori nominati dal Comune di Catanzaro Giuseppe De Angelis e Maurizio Benvenuto; i direttori dei lavori Matteo Andreacchio e Pierpaolo Pullano; l’allora responsabile del Settore Patrimonio del Comune Andrea Adelchi Ottaviano; l’istruttore amministrativo Marzia Milano e il funzionario dell’amministrazione comunale Vincenzo Carioti. Gli inquirenti hanno ricostruito tutte le fasi della vicenda partendo dall’assegnazione del primo bando nel luglio del 2016 fino al settembre del 2021, passando per le proroghe concesse di anno in anno e il sequestro degli ormeggi perché privi di collaudo nell’estate del 2019.

Meno di un anno fa Alberto e Francesco Morace, titolari della Ipsm sono stati sentiti a sommarie informazioni dopo che la procedura per l’assegnazione dei due lotti (poi annullata in autotutela dal Comune) si era conclusa con l’assegnazione alla Navylos e Bay What. I due fratelli Morace hanno sostenuto senza mezzi termini che “durante la procedura abbiamo riscontrato numerose irregolarità”. In particolare hanno fatto mettere a verbale che “durante la seduta per l’apertura delle offerte tecniche abbiamo notato che vi era una busta già aperta che successivamente è stata sigillata e rimessa a posto. Questa busta era riferibile all’offerta economica della Navylos. Ciononostante – hanno aggiunto – non abbiamo rilevato nulla alla Commissione convinti che la nostra offerta tecnica fosse comunque più conveniente”. Ma viene fornito un ulteriore elemento che ha creato qualche sospetto nei due imprenditori: “La nostra offerta tecnica prevedeva di dotare i diportisti della somministrazione di bottigliette d’acqua gratuitamente offerta che incredibilmente veniva replicata dalla Navylos”.

L’ultimo passaggio del verbale è dedicato al ruolo della politica nella vicenda. I due imprenditori hanno sostenuto di essere a conoscenza del fatto che un esponente di primo piano della politica cittadina si sarebbe arrabbiato per non essere stato avvisato preventivamente della pubblicazione del bando di gara “sostenendo che Mellea doveva rimanere a tutti i costi dove era nella gestione dei pontili”.

Nella ricostruzione della Procura, il Comune avrebbe agito “esclusivamente per soddisfare gli esiti di Mellea”. Gli esiti investigativi avrebbero disvelato una serie di irregolarità tanto da far sostenere alla Procura “una intenzionale disapplicazione delle norme di legge e regolamentari al preciso fine di favorire indebitamente la Navylos e consentirle di ottenere e mantenere un vero e proprio monopolio gestionale del porto di Catanzaro Lido”…. Fonte: Gazzetta del Sud