Praia, Amici in Comune. Praticò, don Magorno e il ripristino della “legalità” (perduta)

di Saverio Di Giorno

Il sindaco di Praia Antonio Praticò è l’uomo del giorno per la Procura di Paola. Per l’Alto Tirreno Cosentino è stato invece per decenni uno dei sindaci e politici più in vista e più longevi. La Procura di Paola, diretta da Pierpaolo Bruni, aggiunge un altro capitolo all’ormai lunghissima saga dei sindaci attenzionati. Insieme al sindaco di Praia tratto in arresto nell’operazione “Amici in Comune”, tra gli indagati c’è anche Pasquale Lamboglia, ex vicesindaco di Tortora ed altri noti imprenditori. A Praticò un consiglio: collabori con gli inquirenti, dia una mano a “ripristinare la legalità” come disse lui stesso un giorno … a Magorno.

Lamboglia pare essere coinvolto non in funzione pubblica, ma come imprenditore e infatti l’accusa  – come per altre inchieste di Bruni – è ormai rituale: turbativa d’asta, condotte collusive e così via di questo passo. Per Bruni la situazione è ormai chiara: nell’Alto Tirreno sindaci e imprenditori e più spesso imprenditori-sindaci si gestiscono a modo loro gli appalti (in questo caso le gare più importanti riguardano gli adeguamenti sismici di edifici scolastici ma non solo) e molto spesso con la complicità di professionisti e tecnici. Finalmente, vien da dire, qualcuno si è chiesto perché lavorano sempre i soliti, perché più umilmente segnalavamo cose non chiare e bastava guardare le situazioni finanziare degli enti pubblici, guardare le ricche consulenze, a chi appartengono le ditte che vincono o chi c’è nei consorzi. Chi si può dire veramente estraneo?

Ma essere estranei è ancor più difficili se per anni si è tenuto il polso di un territorio. Sindaco per quattro mandati da quando c’è l’elezione diretta dei sindaci ma addirittura anche prima. Più che un sindaco, un padre, qualcuno dice anche padrone, del Comune di Praia, che non ha mai lasciato, o da sindaco o da consigliere, in minoranza o in maggioranza. L’unica apparizione in politica fuori da Praia risale al 2009 quando fu eletto consigliere provinciale. Prima delle sue avventure politiche ha lavorato da operaio nella fabbrica Marlane, ribattezzata fabbrica dei veleni. In uno dei suoi lavori il giornalista Francesco Cirillo racconta di alcune malefatte e magagne sulle quali avrebbe responsabilità anche Praticò. Ha la licenza media, ma chi lo conosce dice che è molto abile in questioni amministrative … anche troppo a quanto pare.

Le perquisizioni sono arrivate anche in Campania perché le gare di adeguamento sismico non sono le uniche di questa inchiesta. La cosa non deve neanche sorprendere. Il territorio praiese e tortorese è stato storicamente una enclave da parte di soggetti campani, alcuni anche vicini alla camorra mandati in esilio. Spesso poi con fortune imprenditoriali. In questo caso comunque sono escluse le influenze di organizzazioni criminali anche se il confine tra nuova criminalità e sistemi illeciti di cartelli di imprenditori è sempre più labile: l’influenza esercitata sul territorio da poche dite che prendono tutte non è simile a quella di una organizzazione? D’altra parte basta farsi una passeggiata per il territorio praiese per accorgersi di quanti soldi fluiscano: enormi strutture turistiche (e sicuramente poco ambientali) dormienti, altre attrazioni chiuse.

Tra tutte le opere quella meno riuscita è sicuramente l’ospedale di Praia a Mare, che più volte ha provato grottescamente ad intestarsi insieme alla peggior politica locale. Da ultimo alle Regionali, dopo che pareva essersi avvicinato agli ambienti della Santelli così come Nicola Adamo e la moglie e Mario Oliverio (che non avrebbero mai votato Callipo) era balzata alle cronache una – la ultima delle tante – particolare querelle con il collega sindaco Magorno.

Pratico dava la responsabilità a Magorno della situazione dello Spoke Paola-Cetraro, Magorno aveva risposto con un’interrogazione parlamentare per chiedere “chiarimenti sulla gestione dei progetti da parte del Comune capofila di Praia a Mare e sulla legittimità delle modalità di regolazione, alquanto singolari, dei rapporti finanziari con gli altri enti appartenenti all’Ambito Territoriale Ottimale – Distretto Socio Assistenziale di Praia-Scalea”. Tra una cosa e l’altra Praticò aveva anche detto, rivolgendosi al sindaco diamantese, che gli abitanti di questo territorio meritano una sanità affidabile e “per fare questo, dobbiamo per prima cosa ripristinare la legalità, che rimane il problema principale sul nostro territorio”.

Ecco, queste allusioni e ammiccamenti poi non si sono mai chiariti con la solita tecnica: io copro te e tu copri me. Ora che Bruni ha scoperto Praticò, perché deve rimanere la pecora nera? Aiuti a ripristinare questa legalità…