Praia, Scalea, Diamante e Bonifati: il demanio come il paese dei balocchi (di Saverio Di Giorno)

di Saverio Di Giorno

Il demanio, ormai lo scriviamo da tempo, è uno dei principali snodi delicati perché permette di avere vantaggi economici o danni e quindi voti e denaro. La cosa è ancor più delicata se si pensa che in molti di questi casi il pubblico va a coincidere con interessi privati. Occorre quindi capire bene dove cose legittime diventano solo inopportune o “interessanti” e dove invece siamo di fronte a veri e propri abusi e meccanismi corruttivi.

Tanto per dare il peso dell’importanza che per tutti ha la questione basti pensare che ci si muove da Roma. Addirittura, i senatori Orsomarso e Liris hanno recentemente presentato un disegno di legge per modificare la legge 8 aprile 1983, n. 113, in materia di cessione di territori del demanio marittimo al comune di Praia a Mare. Trattasi di soldi da far entrare al Comune e a chi ne beneficerà di quelle aree: si spera tanti. Inutile ripetere quanto tutti sanno perfettamente ed è bene andare al sodo.

Avevamo scritto di diverse testimonianze giunte in redazione, documenti di vario tipo. Ne avevamo anche trascritto e raccontato come il sistema si tutela e si spalleggia passando per tecnici, avvocati e via di questo passo. (Qui l’articolo passato https://www.iacchite.blog/gli-ingranaggi-da-oliare-per-le-pratiche-cosi-si-parla-negli-uffici-del-potere/). Dal momento che nessuno pare essere interessato a tutelare i cittadini occorre dare la possibilità ai cittadini di conoscere.

Non c’è quasi Comune sulla costa esente per chilometri e chilometri che non sia inciampato in qualche problema con il demanio o se ne sia interessato. Ancor di più con quello marittimo. Si sa: è una terra che vive di turismo e mare però sono in pochi ad avvantaggiarsene. Della cosa si era accorta persino la commissione d’accesso antimafia che ha determinato lo scioglimento di Scilla: molti degli interessi del clan Alvaro erano imperniati intorno al demanio. Risalendo invece – tanto per far capire come gli interessi coincidano in maniera quantomeno inopportuna – troviamo che a Bonifati il Comune ha favorito con una costruzione l’accesso ad un lido il cui titolare è assessore nello stesso comune.

Ritornando sulla costa arrivano note ancora più dolenti. Da Scalea in giù, toccando Diamante (nei rispettivi uffici) non si tratta più solo di opportunità o forte interesse, ma di questioni più delicate emerse in vari anni molte delle quali già in esame alle autorità e altre che potrebbero essere interessanti. Se da una parte c’è la chiacchierata questione di falsificazioni di pagamenti che vengono considerati validi, dall’altra c’è chi si esprime in maniera altrettanto allarmante.

(Qui parti della conversazione trascritta nel precedente articolo https://www.youtube.com/watch?v=QD0bCfdw4P0).

Un parlato che pone inquietanti interrogativi: questi tecnici sono millantatori o ci sono davvero contatti con funzionari statali e quindi ci troviamo di fronte ad un sistema ramificato ed enorme? Gli enti tirati in ballo che dicono? Le autorità che vogliano completare il quadro (altri elementi se ne possono aggiungere) hanno molti elementi già nei cassetti. E cosa pensare se si aggiunge anche il fatto che alcuni avvocati a cui i cittadini chiedono aiuto preferiscono non entrare in merito ma poi potrebbero ambire a ricoprire ruoli pubblici?

Il punto vero è che occorre massima attenzione e vigilanza su questi aspetti. Tracciare i limiti. Perché attraverso questi uffici e questi poteri si possono concedere concessioni, garanzie e quindi vantaggi che poi si ricambiano in termini di voti. E a volte di soldi.