Precari, l’Usb gliele canta a Renzi: “Vigili del Fuoco presi in giro”

Alle prese in giro dicono no. Il giorno dopo la visita del segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, in Calabria, dal coordinamento regionale dell’Usb, guidato da Giancarlo Silipo, la certezza è una: “I lavoratori precari dei Vigili del Fuoco hanno assistito ad un grande scenario di alta teatralità e di altissimo inganno”.

Insomma, per i precari che da anni chiedono la stabilizzazione “un nuovo giorno è sorto e nuovamente i lavoratori dei Vigili del Fuoco sono stati presi per l’ennesima volta in giro, da parte di Renzi” e questo l’Unione Sindacale di Base dei Vigili del Fuoco non intende permetterlo “perché il lavoratore non è né merce di scambio e né un prodotto commerciale. Per farsi propaganda, Matteo Renzi – spiegano – nel corso del suo viaggio in Calabria ha detto ad alcuni precari dei Vigili del fuoco mille versioni, una diversa dall’altra, e per ogni posto in cui andava vi erano versioni come se stesse giocando con il cubo di Rubik”. Da qui, il dubbio dell’Usb: “Come mai quando era Presidente del Consiglio non si è mai fatto vedere sia nelle piazze e sia con i lavoratori precari dei Vigili del fuoco ed ora li fa salire sulla giostra millantandoli?”.

Da qui, l’indignazione dell’organizzazione sindacale che ritiene si tratti di “un insulto verso un’intera classe lavoratrice, perché mentre i lavoratori precari dei Vigili del fuoco sono nelle piazze a rivendicare un loro diritto, assistono – chiosano – a queste gesta di teatralità, tutto per qualche testa alle votazioni, ma in realtà della categoria non gli interessa nulla, ma pur di accaparrarsi qualche voto in più si è disposti a tutto. Chi è al timone di questa baracca e chi può prendere delle decisioni è del suo partito, quindi – chiosano – al posto di escogitare strategie emettendo versioni diverse, cambiandole appunto in ogni luogo di passaggio, dovrebbe solo mettere tutti i capi di questo Governo e dell’Amministrazione centrale del Comando nazionale dei Vigili del fuoco attorno ad un tavolo e chiudere questo calvario, con appunto la Risoluzione Fiano”.

Un percorso c’è, quindi, ed è chiaro e per questo i precari ricordano che chi poteva e può fare oggi non può fare finta di nulla. Inoltre, gli stessi lavoratori precari dei Vigili del fuoco, tengono a precisare che “si sentono insultati da chi invece dovrebbe sostenerli, non a parole ma a fatti”. Dunque, per l’Unione sindacale di base “non è più il tempo delle passerelle e delle chiacchiere, perché ogni mattino quando sorge il sole un centralino del 115 squillerà e noi dovremmo correre alla velocità della luce per poter poi espletare una seconda (terza, quarta, ecc…) chiamata di emergenza, poiché ad oggi i precari VV.F. ancora non sono stati stabilizzati”.

La realtà, quindi, è che “oggi come oggi spesso i Vigili del Fuoco non sono in grado di rispondere a tutte le richieste dei cittadini, che spesso e volentieri arrivano a colpevolizzare i lavoratori che in realtà devono sottostare a questi metodi di gestione da monopoli. I precari dei vigili del Fuoco sono pronti, addestrati e sono stati appositamente depositati in un cassettino per le evenienze, a discapito della loro dignità, del rispetto verso i lavoratori che potrebbero avere carico minore di lavoro, e soprattutto – concludono – a discapito della popolazione che è ignara dei pericoli che corre ogni giorno, senza il numero necessario di queste figure essenziali pronte a proteggerli”.