Processo Stige, chieste 60 condanne: 12 anni per gli ex sindaci di Cirò Marina e Strongoli

Nicodemo Parrilla

CROTONE – Sessanta condanne per complessivi 759 anni e 18 assoluzioni. Sono queste le richieste avanzate venerdì 4 dicembre dal pm della Dda, Domenico Guarascio, per gli imputati nel processo nato dall’operazione Stige grazie alla quale nel 2018 la Dda di Catanzaro mise in luce ile infiltrazioni della cosca Farao-Marincola di Cirò, nella politica e nell’economia del territorio.Richieste giunte a conclusione di una requisitoria lunga tre udienze durante la quale il magistrato ha ripercorso ogni tappa dell’inchiesta Stige e ricostruito l’intricato puzzle di collegamenti tra gli esponenti della cosca, i politici e gli imprenditori del territorio che – per l’accusa – hanno agevolato il clan nei suoi affari illegali.

Tra gli imputati per associazione mafiosa, ci sono anche gli ex sindaci di Cirò Marina e Strongoli, Nicodemo Parrilla (che al momento dell’arresto era anche presidente della Provincia di Crotone) e Michele Laurenzano per i quali il pm ha chiesto 12 anni di reclusione ciascuno; 20 anni di reclusione invece la richiesta per l’ex assessore comunale di Cirò Marina, Giuseppe Berardi. Due gli anni di reclusione chiesti per gli ex consiglieri del Comune di Crucoli, Tommaso Arena e Gabriele Cerchiara che devono rispondere del reato di intestazione fittizia di beni (per lo stesso fatto i loro co-imputati sono stati assolti in abbreviato).

Le richieste più pesanti della pubblica accusa hanno riguardato i vertici della cosca: 24 anni di carcere per i boss di Cirò Giuseppe e Silvio Farao e per Vincenzo Giglio ritenuto a capo della cosca di Strongoli; 20 anni sono stati chiesti sia per Pasquale Spadafora, ritenuto il capo della cosca a San Giovanni in Fiore, che per Luigino Comberiati che per la dda rappresenta il vertice del clan di Petilia Policastro; 18 anni la richiesta di condanna per il figlio di Silvio Farao, Giuseppe, per Vincenzo Farao e Francesco Morrone. Tra gli imprenditori che la Dda ritiene collusi alla cosca il pm ha ritenuto di chiedere 16 anni per Antonio Giorgio Bevilacqua (titolare dell’azienda di smaltimento rifiuti Derico), 14 anni per Giuseppe Clarà (della ditta omonima che si occupa di raccolta rifiuti), 14 anni e 6 mesi per Pasquale Malena (proprietario della cantina Cav Antonio Malena 1949) e 12 anni per Valentino Zito (titolare dell’omonima cantina, il cui fratello in abbreviato per lo stesso reato è stato assolto).