C’è da dire che una cosa giusta, in merito alla sonora sconfitta del Pd alle elezioni provinciali, Boccia finalmente l’ha detta, ed è questa: “Il principale elettore della nuova presidente della Provincia di destra, a cui faccio gli auguri di buon lavoro, è stato Stasi e questo segna una rottura insanabile con il centrosinistra cosentino”. Ed ha ragione Boccia, il commissario del Pd a Cosenza: se Stasi avesse scelto il passo indietro, il centrosinistra unito avrebbe vinto a mani basse la poltrona che fu di Palla Palla.
Ma Flavio Stasi, passato in men che non si dica da “novità politica”, alla solita solfa, non ha saputo ascoltare – preso com’è dalla smania di occupare una nuova poltrona, vista la concreta possibilità di perdere quella di sindaco della città più importante della provincia di Cosenza – i buoni consigli di Boccia che in cambio del suo passo indietro gli aveva promesso una “carriera” nel Pd. Un consiglio che Stasi non ha inteso ascoltare non per questioni ideologiche o di etica politica, ma perché non si fida del Pd e dei personaggi che in Calabria lo rappresentano, ed è per questo che ha scelto, perché costretto dagli eventi, la strada del “meglio un uovo oggi (la poltrona di presidente della Provincia), che una gallina domani (le promesse di Boccia)”.
Stasi, nello scegliere la sua strategia, ha fatto un ragionamento che con la politica non ha niente a che vedere; ha pensato solo ed esclusivamente a giocarsi il tutto per tutto in questa “competizione” al solo scopo di crearsi un paracadute in caso di caduta dalla carica di sindaco. La politica, quella che un tempo faceva vibrare le corde vocali di Stasi, in questa operazione non c’entra nulla. La “novità Stasi”, dopo questo squallido teatrino e la sonora sconfitta, è da considerarsi già scaduta, come uno yogurt. E a poco serve agitare la solita retorica del “partiremo per un nuovo progetto da questi numeri”, oramai a Stasi, così come è successo per i 5 Stelle, non gli crede più nessuno.
P.S. Boccia, nel dire che la colpa della sconfitta è riconducibile alla “divisione provocata da Stasi nella sinistra”, ha ragione perché come si sa è un esperto di teatrini e intrallazzi elettorali. Basta ricordare la vittoria di Occhiuto alla regione Calabria, e al ruolo che ha avuto il Pd nel dividere il centrosinistra per scongiurare la vittoria di De Magistris, e aprire la via alla vittoria del centrodestra, per capire chi è veramente Boccia. Come a dire: il bue chiama cornuto l’asino!