Provincia, ecco chi sono i “trombati eccellenti”

Vanno in archivio le elezioni provinciali a Cosenza. Una vera e propria pagliacciata. Come se non bastasse l’assurda legge secondo la quale i politici si votano tra di loro, nella nostra provincia abbiamo dovuto assistere anche all’indecoroso inciucio alla luce del sole tra centrosinistra e centrodestra.

Lo sappiamo tutti che giocano con la stessa squadra ma almeno prima facevano finta di litigare mentre adesso invece sono arrivati alla buffonata totale di candidare un solo pretendente alla poltrona di presidente ovvero Franco Iacucci. Che, beninteso, è il primo degli impresentabili. Per classificarlo nella categoria, basterebbe solo scrivere che è collaboratore di Palla Palla da anni ed anni. E qui ci fermiamo, perché anche un bambino capirebbe che Iacucci è stato mandato via dalla segreteria del beone perché non più gradito a Madame Fifì ed al marito, che vuole avere l’esclusiva sulla “protezione” di Oliverio.

Insomma, promosso per toglierselo dagli zebedei.

Passando all’indecorosa carica degli impresentabili che si sono candidati a consiglieri, sono stati eletti (come avevamo largamente previsto) soggetti del calibro di Graziano Di Natale, Luca Morrone, Lucantonio Nicoletti e Sergio Del Giudice ai quali vanno doverosamente aggiunti anche i prestanome di “campioni del trasformismo” come il generale Graziano e Orlandino Greco, tali Vincenzo Scarcello e Gianfranco Ramundo.

Per fortuna, tuttavia, tra gli impresentabili ci sono anche “trombati eccellenti”. Il primo della lista è Marco Ambrogio, consigliere comunale a Cosenza. Beh, Ambrogio non è riuscito ad entrare neanche tra i sette eletti della lista del PD e si tratta di una notizia che fa rumore. E’ evidente che anche i colleghi di Ambrogio si sono resi finalmente conto della sua falsità e del suo doppiogiochismo. Tutti sanno che Marco Ambrogio è da tempo una stampella del sindaco Occhiuto e adesso l’etichetta non gliela affibbiamo soltanto noi ma anche l’apparato del PD. E sono soddisfazioni.

Palla Palla e Monica Sabatino

Tra i candidati del PD tornano con le pive nel sacco anche l’ex sindaca di Amantea Monica Sabatino, indagata per voto di scambio e il consigliere comunale di Rossano Antonio Micciullo, quello che è stato eletto con centinaia e centinaia di voti dei rumeni residenti a Rossano e clienti del suo patronato.

Ma ci sono fior di trombati anche tra i candidati del Cinghiale: Maria Pia Serranò, moglie del braccio destro paolano della “bestia” ovvero Lucio Sbano e Antonella Leone, sindaco di Pedivigliano, specialista nell’ottenere incarichi legali all’ASP di Cosenza.

Completano il quadro il re indiscusso del trasformismo in salsa cosentina ovvero Giulio Serra da San Marco Argentano, il reuccio di pezza che governa ancora San Lucido ovvero Roberto Pizzuti e, dulcis in fundo, Lino Di Nardo.

Lino Di Nardo, uno degli uomini di Occhiuto

Il commercialista cosentino, convertito ormai da anni all’occhiutismo, ha perso ogni tipo di credibilità anche tra gli amministratori e il fatto che al suo posto sia entrato Sergio Del Giudice, spiega bene come sia colato a picco tutto il suo residuo “appeal”.