Quel Li(c)cone di Magorno e quel Solone di Oliverio

L’ipocrisia e la pochezza politica e intellettuale di questo misero uomo, che pensa di essere qualcuno, oramai è cosa risaputa. Si è autoconvinto di essere un oratore di prima.

Ogni volta che sale sul pulpito politico, allestito in qualche hotel di provincia del basso impero, pensa di stare nell’agorà di Atene. E’ convinto, seriamente, di parlare ad una piazza piena di dotti, saggi e filosofi. E non perde occasione per sfoggiar cultura. Citazioni a na lira.

E siccome si sente un filosofo, non lesina retorica, quella che fu di Corace e Tisia. Perché lui è nobile. E ci crede! Ma c’è anche un aspetto antropologico che lo riguarda. Lo so che potrebbe sembrare pesante la “rievocazione”, ma è solo per rendere l’idea.

Se, arrassussia, avesse vinto il terzo reich, e le teorie lombrosiane oggi fossero legge di stato, lui sarebbe classificato come l’esemplare umano perfetto di lecchino. Lo si capisce dalle orecchie, e dalle guance rosse tipo Heidi, altrimenti dette “scocche”. Oggi ha dato il meglio di se all’assemblea regionale del partito, PD, a Falerna. Abbiamo selezionato per voi alcune chicche della sua orazione, che analizzeremo con un commento.

“La Calabria grazie al presidente Oliverio, alla giunta, ai consiglieri, all’intera macchina governativa, sta rinascendo e rivedendo la luce dopo essere stata condannata all’oblio a causa dell’inettitudine e dell’incompetenza della precedente amministrazione che ha causato più macerie e distruzioni della bomba di Hiroshima”.

Mente sapendo di mentire. Non c’è stato uno, e dico uno, che si sia espresso positivamente sul primo anno di amministrazione Oliverio, persino i suoi amici si sono lamentati. Non so a quale luce si riferisce, forse alle bollette della luce che tante famiglie calabresi fanno fatica a pagare. E poi la bomba di Hiroshima…qui sono quasi sicuro di interpretare bene. Si riferisce ai pochi atomi presenti nel suo cervello che confliggendo tra di loro provocano un’esplosione atomica di cazzate.

Magorno paragona Oliverio al giurista (e poeta) ateniese Solone: «È riuscito a cambiare le cose indirizzandole nel verso giusto non a parole ma con i fatti». E fa riferimento al «significativo risultato ottenuto sottraendo alla revoca Ue la quota di circa 1,4 miliardi di euro del programma 2007/2013»

riunione falerna

Ecco finalmente ne ha detta una giusta: Oliverio è un Solone. E per arringare sempre più la folla butta sul tavolo un miliardo e 400 milioni di euro. Soldi che, come si sa, nessun calabrese mai vedrà. Né in servizi, né in “aiuti”, a meno che non sei amico del Solone e dell’ingegnere Soda.

Magorno sottolinea “la vicinanza e l’attenzione dimostrata dal governo che è prontamente intervenuto, dando ulteriore conferma della sinergia che c’è tra governo centrale e quello regionale. Va sfatato una volta per tutte il mito giornalistico di una forte incomprensione tra il governo Renzi e la Regione Calabria. L’ampio processo di riforma e di innovazione avviato dal governo Renzi, sostenuto e condiviso dal Pd calabrese, dovrà essere un’opportunità per affermare la centralità di una Calabria che deve diventare sempre più protagonista nella piena consapevolezza che l’Italia cresce solo se cresce il Sud”.

Con-Renzi

Questa è una tripla leccata carpiata con doppio avvitamento a Renzi, con botta alla stampa incorporata. Che te lo dico a fare, si sa che lui e Renzi sono amiconi e non è vero che litigano. E’ tutta una invenzione, dei solti pennivendoli al servizio dei poteri occulti. Se non ci credete ve lo può dire pure Minniti.

E poi sfoggia, come un pavone in amore, tutto il suo piumaggio quando parla del destino dei calabresi. Ci tiene troppo. Perché si crede il salvatore della patria. Pensa di essere, oltre che un filosofo, anche uno statista. E’ lui l’uomo della svolta. Con lui svoltiamo di sicuro, perché a quanto pare conosce pusher micidiali, visto le allucinazioni che ha. Fuma bbuanu.

La sfida è complicata, ci tiene a specificare: “Si dovrà lottare contro la criminalità organizzata e i poteri forti che hanno consentito che il malaffare e la corruzione entrassero all’interno dei partiti politici e delle istituzioni, condizionando l’immagine, lo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra regione”.

Aggiunge, a proposito di sfide: “Tra poco saremo impegnati elettoralmente per il rinnovo dei consigli comunali di Cosenza e Crotone e di altri comuni. E dobbiamo partire proprio dal formare liste autenticamente pulite: il Partito democratico non deve permettere che l’illegalità inquini il proprio progetto. Noi non vogliamo i voti della ‘ndrangheta e continueremo a rifiutare una cultura politica frutto di affari illeciti e pericolose connivenze con la mafia. Lo dobbiamo, soprattutto, a quanti, come Francesco Fortugno, hanno dato la vita per affermare i valori dell’onestà e della legalità”.

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Qui siamo al deliro, derivante dall’uso massiccio di allucinogeni. Forse dimentica di appartenere al PD calabrese. E’ come se Dracula, ad una riunione di vampiri, chiedesse loro di non succhiare più sangue. Se siamo ridotti così, in questo stato oramai perenne di corruzione e commistione, è proprio per colpa loro. Un partito che oltre alla fisiologica componente di persone oneste, è composto dai meglio marpioni di sempre.

Sono decenni che amministrano in Calabria, vuoi vedere che alla fine la colpa è solo della ‘ndrangheta? La ‘ndrangheta fa il suo mestiere, sono loro che li vanno a cercare. Basta guardare le facce presenti a questa riunione per capire. Gente che si è arricchita “facendo politica”. Ricchezze nate non si sa mai come, proprio come quelle dei mafiosi. Magò, ripigliati. Fai come Papa Francesco, che prima di parlare della corruzione degli altri, parla di quella di casa sua.

Magorno, si sa, è bravo ad annunciare manifestazioni e per gennaio ne lancia una: “Il Pd si farà promotore di una manifestazione per la pace e la cooperazione tra i popoli. In merito ho già contattato monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro e nuovo presidente della Conferenza Episcopale Calabra, che ha da subito accolto con entusiasmo l’iniziativa. Insieme alla società civile, alla Chiesa, alle istituzioni ribadiremo la nostra ferma condanna al terrorismo, all’odio, alla violenza”.

Qui abbiamo un Magorno versione miss Italia appena eletta ed intervistata: lui è per la pace nel mondo. Che ci sta sempre.

Le battute finali: “Non mi sento per nulla “sotto tutela”, sono sereno e consapevole del lavoro che sto svolgendo al servizio del Pd calabrese, ma soprattutto sono confortato dall’idea di agire in piena sintonia e armonia con il segretario nazionale, Matteo Renzi e a sostegno del presidente, Mario Oliverio. Voglio ricordare che sono stato eletto dopo 4 anni di commissariamento del Pd, un commissariamento che ha prodotto macerie simili a quelle che Scopelliti ha lasciato a Oliverio e non, certamente, imputabile a chi come me e come tanti segretari di circolo si sono sempre occupati dei territori. Lo ripeto ancora una volta: io sono un uomo che non appartiene agli apparati, né li ha mai condivisi. Io vengo dai territori e sono il primo segretario regionale del Pd calabrese che è partito dalla realtà quotidiana che vivono i sindaci”.

Sul finale convergiamo. Sono d’accordo con lui, il segretario “è partito”, sì, per la tangente.

GdD