Reggio 2020, lo Stretto mormorò: “Non passa lo straniero!”

Sul vade retro agli stranieri il Cazzaro verde ha costruito le sue fortune politiche ed elettorali ma, come in tutte le cose, c’è sempre il contrappasso e così oggi a Reggio Calabria sono i reggini che stanno urlando in tutte le maniere possibili a Salvini che il suo “straniero” ovvero il candidato sindaco Minicuci non passerà. Eppure era stato Salvini in persona a dire, quasi con tono sfottente come se fosse scontato, che il sindaco di Reggio sarebbe stato un reggino, rischiando così – adesso che ne ha scelto uno non reggino – di provocare un effetto indesiderato e lasciando una parte dell’elettorato priva di una figura di riferimento.

Effettivamente il nome di Minicuci, fortemente voluto candidato sindaco di Reggio da parte della Lega non è stato in grado di accendere l’entusiasmo di gran parte degli elettori reggini che cerca ancora una figura carismatica in grado di contrapporsi e sostituire l’attuale amministrazione.

Nelle prime uscite pubbliche Minicuci, che ormai tutti chiamano “lo straniero”, ha “sgonfiato” quell’entusiasmo che si era generato nell’ultimo periodo. In molti poi non hanno digerito quella definizione di “forestiero” che lui stesso si è affibbiato, provocando ancora maggiore malcontento e incertezza.

Da Reggio adesso segnalano che Minicuci le sta provando tutte per “regginizzarsi”, e ha cambiato tutte le proprie informazioni Facebook, nascondendo ogni dettaglio sulle sue origini, sulla sua carriera politica e sul suo percorso di studi, lasciando soltanto la data di nascita. Inizialmente sul suo profilo social si leggeva Melito di Porto Salvo come luogo di nascita, Massa come attuale città di residenza e degli studi perseguiti presso le Università di Camerino e Salerno. Adesso invece tutto è stato oscurato, segno evidente rispetto alle critiche che sono state avanzate.

E così oggi, parafrasando la celeberrima canzone (o leggenda) del Piave della Prima Guerra Mondiale, quando l’esercito italiano vinse la battaglia del solstizio e respinse l’attacco dell’impero astro-ungarico, sono i reggini a cantare idealmente “Lo Stretto mormorò: non passa lo straniero!”. E ormai tutti hanno capito che finanche Ciccio Bello è meglio di lui…