Reggio. Bergamotto, se la Regione si tira indietro gli agricoltori sono pronti a difendere l’Igp

La certificazione Igp (indicazione geografica protetta) per il bergamotto di Reggio Calabria, a un passo dalla conquista, si è arenata per l’improvviso voltafaccia della Regione, e la vicenda è ormai un caso. La prima avvisaglia era arrivata un mese fa, quando, dopo una strenua campagna lunga oltre due anni, i produttori del territorio erano in attesa che l’ente convocasse l’audizione di pubblico accertamento sul disciplinare presentato dal comitato promotore (a dicembre accolto dal ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare). Un ritardo incomprensibile e scandito da numerose sollecitazioni pervenute dalla filiera produttiva, spiegato infine da una laconica precisazione della Regione, che rinviava la competenza, per legge, al ministero. Con quella nota l’assessore Gianluca Gallo ribadiva il sostegno al percorso, sottolineando però l’esigenza di altre iniziative propedeutiche richieste al comitato promotore nella fase attuale dell’iter.

L’improvviso cambio di fronte della Regione, che vuole sostenere la Dop

Fin qui nulla di così grave, ma il 28 febbraio una riunione con il governatore regionale e lo stesso Gallo ha stravolto le carte in tavola. Alla presenza del comitato per l’Igp rappresentato dall’agronomo Rosario Previtera, e di esponenti della Camera di commercio e del Consorzio di tutela del bergamotto di Reggio Calabria, Occhiuto ha espresso inediti dubbi sull’efficacia dell’Igp per l’agrume reggino, perorando invece la causa dell’iter concorrente (il consorzio presieduto da Ezio Pizzi) per estendere la Dop (denominazione di origine protetta) al frutto. Ma non si è trattato di una semplice osservazione, perché il presidente intende ritirare il parere positivo della Regione sull’Igp (espresso già nel 2021) per confermare solo quello che era stato reso due anni dopo a sostegno della Dop e quindi del consorzio.

Un cambio di fronte arrivato all’ultimo miglio di strada, contro cui si è subito sollevata la comunità di 307 imprenditori che aderiscono al comitato promotore dell’Igp in rappresentanza di un territorio di 600 ettari, la metà delle coltivazioni di bergamotto esistenti nella provincia reggina in una cinquantina di comuni. Eppure per la Regione si tratta di una base meno autorevole di quella del consorzio di tutela del bergamotto Dop, che conta un numero decisamente minore di soci.

Oggi pomeriggio a Roghudi, con appuntamento alle 17 presso l’auditorium comunale, si svolgerà un’assemblea pubblica organizzata dal comitato spontaneo di bergamotticoltori a sostegno dell’Igp, aperta alla partecipazione di agricoltori, trasformatori, sindacati e associazioni. Sarà presente anche il comitato promotore dell’Igp e potrebbero valutarsi azioni di resistenza per difendere il comparto danneggiato dal paventato stop al disciplinare a causa dell’abbandono della Regione.

Il vasto sostegno a questo progetto era stato manifestato negli ultimi mesi (tre trascorsi dall’approvazione del disciplinare da parte del Masaf) da vari organismi di categoria, tra cui Unci Calabria, Liberi Agricoltori, Copagri, Usb Lavoro agricolo e ConfLavoro, autori di lettere formali rivolte alla Regione e al ministro per richiedere l’audizione. A favore della Dop per il frutto, richiesta ad agosto 2023 dal consorzio di Pizzi (procedura al momento ferma in ministero), ci sono invece Camera di commercio, Confagricoltura e Coldiretti. Una faccenda politica? Sulla pagina Facebook del comitato i promotori non usano giri di parole: “L’Igp da fastidio ai poteri forti e consolidati che continuano a imperversare da decenni a discapito degli agricoltori; e una certa politica li asseconda”.

Il comitato ha chiamato a raccolta anche i sindaci della provincia e in qualche modo ora questo appoggio esiste istituzionalmente. Da questa parte c’è infatti ora la Città Metropolitana, che ieri in consiglio ha approvato una mozione per chiedere la tutela del percorso di riconoscimento del marchio Igp giunto quasi a compimento. Nel nuovo orientamento della Regione, la Metrocity non è stata coinvolta pur detenendo la funzione agricoltura (di cui, insieme alle altre, si attende il trasferimento) e nella mozione si invita il sindaco metropolitano a incontrare il ministro Lollobrigida per conoscere lo stato dell’opera dei due procedimenti per Dop e Igp, al fine di tutelare il settore, i lavoratori e un prodotto identitario e leader nell’economia del territorio.

Intanto i bergamotticoltori non hanno intenzione di stare a guardare e oggi pomeriggio potrebbero essere concordate proteste o iniziative di tipo anche legale. Fonte: ReggioToday (https://www.reggiotoday.it/politica/ipg-bergamotto-stop-regione-protesta-agricoltori.html)