Reggio. I Falcomatà’s sfogliano la margherita: vanno (a Milano) o restano?

“No, non sono a Milano. Reggio è la mia città e non ho alcuna intenzione di lasciarla. Ci metto la faccia, sempre”. L’ultimo post su Facebook del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà (l’attività social si è paradossalmente intensificata dal giorno della sentenza di condanna…) punta a rassicurare i reggini dopo le voci circolate negli ultimi giorni e che sussurravano di un Falcomatà pronto a lasciare lo Stretto per trasferirsi in Lombardia.

Bisogna riavvolgere il nastro di circa 13 mesi per capire meglio quanto accaduto. Proprio nei giorni successivi alla rielezione di Falcomatà su Minicuci nel turno di ballottaggio alle amministrative, da Milano arrivava la (sorprendente) notizia. Il primo cittadino di Reggio Calabria è tra i vincitori del concorso a tempo indeterminato, “profilo professionale di istruttore dei servizi amministrativi contabili, categoria C, posizione economica 1”.

L’incarico è stato ovviamente sospeso a causa della carica elettiva ricoperta da Falcomatà a Reggio Calabria, carica da cui è stato sospeso venerdi 19 novembre, complice la condanna nel Processo Miramare. Va da sé che, a rigor di legge, il primo cittadino sospeso difficilmente a stretto giro di posta avrà alternative rispetto all’accettazione o alla rinuncia dell’incarico. “Reggio è la mia città e non ho alcuna intenzione di lasciarla”, l’ultimo post sui social di Falcomatà sembra offrire un indizio rispetto alla decisione finale, con il primo cittadino forse intenzionato a rifiutare l’incarico.

Ma c’è di più. Nonostante l’amore smisurato manifestato da Falcomatà su Facebook nei confronti di Reggio Calabria, non si tratta dell’unico componente della famiglia ad aver partecipato ad un concorso. Sempre a Milano, e sempre con un bando pubblicato nel 2019. Anche la moglie del primo cittadino sospeso infatti, Giovanna Monorchio, risulta vincitrice di un concorso. In questo caso si tratta della ‘selezione pubblica per esami di 72 posti a tempo indeterminato del profilo professionale di istruttore dei servizi tecnici, geometra, categoria C, posizione economica 1’. Al 59 esimo posto della graduatoria, figura la moglie del primo cittadino sospeso.

L’hobby dei Falcomata’s verso i concorsi non si esaurisce qui. Nel gennaio del 2020 infatti, i coniugi avevano partecipato alla selezione per 30 consiglieri parlamentari alla Camera dei deputati, non riuscendo però ad accedere alle prove scritte. La notizia ebbe eco nazionale considerato che fu Adnkronos a riportare della presenza di Falcomatà a Roma per il concorso. Interpellato più volte dall’Adnkronos, il sindaco non rispose. Anche il suo staff, sollecitato in merito in più occasioni, preferì non rilasciare nessun commento.

Appare evidente anche ai più distratti come Falcomatà, nei mesi precedenti alle amministrative del 2020, partecipò ad una serie di concorsi con la precisa volontà di lasciare la sua amata terra, convinto al 100% di una sua mancata rielezione. La vita però è bella e sorprende sempre: una missione quasi impossibile del centrodestra, che preferì fare harakiri con la candidatura di Minicuci che destò perplessità e costò la sconfitta alle urne, e spalancò nuovamente le porte di Palazzo San Giorgio a Falcomatà. Per la stessa sorpresa del sindaco oggi sospeso, e che allora aveva già progettato secondo alcune voci il trasferimento a Milano nelle settimane successive al voto.

Sottolineato che, al di là della curiosa coincidenza, nulla vieta a Giuseppe Falcomatà e Giovanna Monorchio di candidarsi per un concorso a Milano o a Roma con l’auspicio di risultare tra i selezionati, a destare stupore è la dissonanza cognitiva che sembra animare il sindaco sospeso. In numerose circostanze infatti, Falcomatà ha dichiarato una cosa poi clamorosamente smentita dai fatti. Troppo facile citare le innumerevoli promesse (poi non mantenute) durante la campagna elettorale, per limitarsi alle ultime settimane basta evidenziare quanto accaduto con la nomine di sostituzione del prof. Tonino Perna con Paolo Brunetti.

Lo stesso Perna, sino al giorno della sentenza, assicurava (a microfoni spenti) giornalisti e addetti ai lavori: “Falcomatà non mi ha comunicato nulla, avrei saputo di un’eventuale rimozione”, poi invece scoperta soltanto con l’atto di nomina di Brunetti. Agli stessi giornalisti, uscendo dall’Aula Bunker dopo la sentenza, Falcomatà rassicurava la stampa. “Nei prossimi giorni saprete le determinazioni che saranno prese. Perna confermato? Faremo una valutazione assieme ai partiti”, le parole rilasciare in pubblico da Falcomatà. Che, in realtà, aveva già firmato l’atto di nomina di Brunetti quale nuovo vice sindaco.

Difficile capire quindi se le intenzioni di Falcomatà saranno davvero quelle di ‘non lasciare Reggio’, come affermato su Facebook. Anche perché, a dirla tutta, appare complicato non voler lasciare la propria città e al contempo partecipare a concorsi dall’altra parte d’Italia. Auspicabile, per rispetto verso tutti i cittadini e in particolare verso i reggini che nel 2020 hanno favorito la sua rielezione alle urne, che Falcomatà ‘ci metta la faccia’ e chiarisca una volta per tutte la situazione. Può farlo anche attraverso i social network, abbondantemente utilizzati negli ultimi giorni…