Reggio, la città ha sete. Ma l’acqua “sparisce”

disservizi attraversano la città da un capo all’altro. L’emergenza più pesante ancora una volta mette in ginocchio le periferie. Ad Arghillà i giorni con i rubinetti a secco sono più di 15 e con le temperature roventi diventa un corso di sopravvivenza andare avanti. Stesso copione che si ripete anche nelle colline a sud nella zona di Bovetto e Croce Valanidi dove i residenti denunciano da settimane disagi idrici. Dal Comune ribadiscono che si sta facendo il possibile per sopperire ai disservizi. Una combinazione di vicende ha quasi vanificato il lavoro messo in campo in questi mesi dall’amministrazione comunale. Il caldo estremo di queste settimane ha fatto aumentare i consumi. E non tutti in maniera limpida. Un fenomeno purtroppo non nuovo. In alcune aree della città ci sono campi verdi e rigogliosi mentre le abitazioni sono a secco. Secondo una stima dei tecnici circa il 30% dell’acqua che viene immessa nella rete “sparisce” prima di arrivare al rubinetto. Nell’estate del 2021, l’annus horribilis dei disservizi, erano scattati controlli interforze. Le manovre eseguite dai tecnici comunali in alcune aree del territorio erano puntualmente modificate da “ignoti”. Un quadro desolante che aggrava una situazione già resa difficile dagli sprechi delle numerose perdite.

L’autobotte

Intanto si è guastata per l’ennesima volta l’autobotte, l’unica di cui il Comune dispone. Il mezzo è adesso in officina e per superare l’emergenza la Polizia Penitenziaria ha messo a disposizione la propria autobotte e anche il personale conducente. Uno spirito di collaborazione istituzionale da parte del direttore della casa circondariale Giuseppe Carrà e del personale tutto che trova grande apprezzamento e riconoscenza da parte dei vertici dell’amministrazione comunale. Eppure l’Ente aveva provveduto nei mesi scorsi all’acquisto di due autobotti. Il bando per due mezzi da sei e ottomila litri era stato pubblicato a gennaio ed aggiudicato a marzo. Si guardava con fiducia all’estate, nella speranza che l’Ente avrebbe potuto far fronte ai disagi con un parco mezzi più adeguato anche alle caratteristiche morfologiche del territorio. Ma ancora dopo quasi cento giorni i mezzi non sono mai arrivati. L’operazione è rimasta impantanata per mesi nelle paludi della burocrazia comunale. Visto che solo dopo 90 giorni dall’aggiudicazione della del bando si è provveduto alla sottoscrizione del contratto avvenuta solo l’11 luglio. Mentre si attende la riparazione dei guasti alla vecchia autobotte e l’arrivo delle nuove si procede per tentare di fornire risposte ai cittadini…

Emergenza Arghillà

Si prova adesso attraverso delle manovre a erogare il prezioso liquido a zone, in modo che si possano riempire le cisterne delle diverse fasce territoriali. Un esperimento che dovrebbe partire già da oggi. Ma le tensioni non si arrestano. L’esasperazione è palpabile, tanto che ieri è stato necessario anche l’intervento delle forze dell’ordine, visto che numerosi residenti si sono recati al serbatoio per verificare se fossero maturate delle novità. Il coordinamento quartiere di Arghillà ha sottoposto già da diversi giorni il problema alla Prefettura per sollecitare un intervento finalmente risolutore del Comune. Che dal canto suo sta svolgendo delle indagini per individuare i siti più idonei per la realizzazione di un pozzo per risolvere definitivamente il problema. Operazione che però comporta tempi non immediati. Pozzo che dovrebbe essere realizzato nella zona di Villa San Giuseppe, ma si dovrà attendere l’autunno.

Le pompe e i guasti elettrici

Da Palazzo San Giorgio ribadiscono che i componenti dell’Ufficio Idrico stanno facendo tutto quanto nelle loro possibilità per tentare di fornire soluzione ai tanti fronti aperti. Una situazione difficile che ha generato non poche emergenze. Ieri anche una pompa al dissalatore ha dato forfait e con questa da maggio ad ora sono 22 quelle bruciate. Il caldo estremo e persistente delle settimane scorse ha creato problemi anche alla linea elettrica e questa a cascata ha provocato guasti. Quando si interrompe l’erogazione dell’energia elettrica e i quadri elettrici si fermano durante la notte, occorre una giornata intera per ripristinare il corretto funzionamento della linea. Tra Casalotto e Santa Domenica si sta cercando di individuare un tratto di rete otturato.

I manovratori

Per far fronte all’emergenza il Comune ha anche bussato alla porta di Idrorhegion, la società che si occupa della gestione dei depuratori e della rete fognaria per avere il “distacco” di 4 manovratori che proprio in questi giorni dovrebbero prendere servizio. Un prezioso innesto di operatori che consentirà al Comune non solo di provvedere attraverso le manovre a dirottare l’erogazione in modo da rispondere ai disagi e sopperire agli aumenti dei consumi ma magari anche a vigilare di più rispetto al fenomeno dei furti d’acqua.  Fonte: Gazzetta del Sud