Rende 2019, Mimmo Talarico e il Cinghiale: una (lunga) storia d’amore

Per farvi capire che tipo di campagna elettorale sta andando in scena a Rende, vi diamo un piccolissimo contributo che vi aiuterà a capire in quale situazione “politica” ci troviamo. Torniamo con la mente all’estate di due anni fa, agosto 2017 per la precisione, quando finì in fumo, anzi in frantumi l’ennesima tregua tra Sandro Principe e Mimmo Talarico, un po’ come tutte le altre, beninteso. E se qualcuno pensava, all’epoca, che i due avrebbero animato una sorta di patto contro Marcello Manna e il Pd per le elezioni, fu clamorosamente smentito. A rinfocolare le polemiche era stata un’intervista di Talarico pubblicata dal suo “quotidiano” di riferimento che aveva fatto andare su tutte le furie Principe.

Pomo della discordia il rapporto con il Cinghiale, al secolo Tonino Gentile, l’unico politico che è riuscito, grazie alla candidatura di Marcello Manna (che ormai gli è sfuggita completamente di mano da tempo), a sconfiggere la famiglia Principe dopo un dominio incontrastato che durava dal 1952. Talarico (che al ballottaggio votò Manna) due anni fa insinuava, così come il quaquaraquà, che Principe potesse scendere a patti col Cinghiale. Ma non solo, perché c’era anche la volontà di Talarico di candidarsi (evidentemente la “pila” degli anni alla Regione dev’essere finita…) e dunque di fare ombra al “rais”. Cosa che è realmente avvenuta, come tutti sappiamo.

“I riformisti – aveva scritto Sandro Principe sul suo profilo FB – hanno sempre avuto rispetto per Gentile come avversario politico, ma ne hanno sempre contrastato i disegni di conquista del nostro Comune. E’ veramente paradossale ascoltare il lamento di quanti (truppe mercenarie dei piccoli nuovi zar calabresi e milizie di chierichetti indottrinati alle Frattocchie) hanno favorito la vittoria di Manna e, quindi, l’ingresso di Gentile nelle Istituzioni rendesi. La processione della Madonna di Costantinopoli del 2014 (trasformata in marcia della vittoria) è illuminante al riguardo”.

Bene, a due anni di distanza le cose stanno così: il Cinghiale non ha firmato nessun patto con Principe ma si è diretto, con tanto di candidati impresentabili, a tutta velocità verso… indovinate chi? Mimmo Talarico. Della serie: tutto e il contrario di tutto. O magari: non sputare in cielo perché poi ti ritorna in faccia… o no?