Rende, continua l’assalto al torrente Surdo in nome della speculazione edilizia

RENDE | Continua l’assalto al torrente Surdo in barba a leggi e norme, in nome della speculazione edilizia

di Matteo Olivieri

Per far cassa, il Comune ha venduto di recente un pezzo di terra stretto tra il torrente Surdo e viale Principe, e su cui sta per sorgere a breve un edificio commerciale. Un posto vocato a diventare una darsena naturale per il tempo libero ma che sta per essere sottratto per sempre alla fruibilità dei cittadini. Il lembo di terra però è soggetto a vincolo paesaggistico (ex art 142 d.lgs. 24/2004), in quanto posto a meno di 150 metri di distanza dalle sponde del torrente (area viola in foto), nonché classificato a rischio di pericolosità idraulica per lo stesso motivo (area blu in foto).

Ancora una volta, chi doveva controllare non si è accorto di nulla e chi doveva concedere le autorizzazioni edilizie non ha avuto nulla da obiettare. Ai finti proclami ambientalisti di questa pessima amministrazione comunale – a cui nessuno crede – seguono comportamenti rivelatori delle stesse logiche spartitorie del territorio comunale che pensavamo appartenessero ormai al passato. A breve invece ci ritroveremo con altri edifici costruiti in aree pericolose, ed in cui immagino sarà difficile effettuare qualsiasi eventuale intervento di soccorso.

L’intera catena istituzionale, che parte dal Comune di Rende e sale su fino a riguardare la Soprintendenza dei Beni Culturali e la Autorità di Bacino regionale, è responsabile di questo scempio perché non fa rispettare le leggi poste a salvaguardia della sicurezza e della pubblica incolumità. Non vedo alcuna discussione pubblica intorno a questo tema, né nel Consiglio Comunale né altrove, visto che è periodo di campagna elettorale, pertanto ne inizio io a parlare.