Rende, le mani sull’ospedale. Occhiu’, Cosenza non è più la tua città. Principe si salva in corner: “Policlinico? Una mia idea di 35 anni fa!”

Stamattina vedere Sandro Principe vicino a Robertino Occhiuto alias il parassita ha fatto venire il voltastomaco a più di un cosentino ma siamo sicuri che anche a molti rendesi avrà provocato lo stesso effetto. Eppure, neanche un anno fa i due sembravano distanti anni luce, dal momento che Occhiuto voleva “cancellare” Rende per assoggettarla meglio alle sue condizioni e lanciare meglio il suo stramaledetto Policlinico Universitario. Alla fine, tuttavia, Occhiuto e Principe un equilibrio, magari sull’asse della speculazione edilizia, l’hanno trovato. E pazienza se Cosenza resta con un pugno di mosche in mano, forse in attesa che diventi davvero città unica.

Intanto, con il voltastomaco che ogni minuto aumentava a dismisura, abbiamo dovuto anche ascoltare le ragliate di Occhiuto, che ha avuto persino il coraggio di affermare che “Cosenza è la mia città” quando ormai da tempo la città non lo voti più e lui non fa neanche comizi avendo paura che la gente lo chiami… per nome. Occhiu’, tu il campanile non sai manco che cos’è: tu pensi solo agli affari tuoi e la dimostrazione plastica i calabresi l’hanno avuta quando non hai badato alla vergogna (altro che… campanile) quando hai chiamato Maselli per farti operare alla stessa maniera del Marchese del Grillo. Vabbè, lasciamo perdere che è meglio.

Quanto a Principe, che in cuor suo dev’essersi sentito imbarazzato al cospetto di cotale somaro, almeno è riuscito a salvarsi… in calcio d’angolo appellandosi alla storia: “Io non faccio polemiche che ritengo assolutamente inutili, anche perché questa visione di avere l’Università della Calabria a Rende e poi di completare l’Università con la Facoltà di Medicina, per chi ha seguito le mie battaglie, è un’idea di almeno 35 anni fa”.