Rende, sesso al Parco Robinson: denunciati i carabinieri che hanno girato il video

Ma una notizia un po’ originale
Non ha bisogno di alcun giornale
Come una freccia dall’arco scocca
Vola veloce di bocca in bocca…

Ed arrivarono quattro gendarmi
Con i pennacchi, con i pennacchi
Ed arrivarono quattro gendarmi
Con i pennacchi e con le armi
Spesso gli sbirri e i carabinieri
Al proprio dovere vengono meno
Ma non quando sono in alta uniforme e l’accompagnarono al primo treno…

Fabrizio De Andrè ha scritto “Bocca di Rosa” nel 1967. Sono passati cinquant’anni ma l’Italia, sotto l’aspetto del moralismo e del bigottismo, è rimasta uguale. Tale e quale. In tutte le sue componenti. Impossibile non ricorrere a Faber per sintetizzare, con due strofe significative, tutto il can can che si è scatenato per la vicenda della coppia di 40enni cosentini sorpresi a fare sesso in pieno giorno al Parco Robinson e sbattuti attraverso uno squallido video prima sui whatsapp dei carabinieri dell’area urbana di Cosenza e poi sui telefonini di tutti i cosentini.

Impossibile non rivolgersi, in maniera civile per carità, alle autorità locali dei carabinieri per capire le dinamiche di questa gravissima vicenda.

Ieri, attraverso una lettera aperta (http://www.iacchite.com/rende-sesso-al-parco-robinson-lettera-aperta-ai-carabinieri/), Iacchite’ ha provato a far leva sul buonsenso dei comandanti della stazione rendese e della caserma provinciale ma da quelle parti non sono arrivati commenti. Silenzio assoluto. E così, mantenendo la promessa fatta ai nostri lettori, ci siamo messi ad indagare per capire chi è stato a macchiarsi di questa infamità assoluta, quantunque non ci fosse bisogno neanche di farlo, tanto è chiaro a chi ha visto il video che chi stava riprendendo aveva addosso una divisa, magari senza pennacchi come i gendarmi di De Andrè ma certamente un’alta uniforme e quindi in versione “intransigente” e con in mano invece delle armi uno smartphone, che, di questi tempi, è molto peggio di una pistola.

Abbiamo cercato di capire quale fosse lo stato d’animo dei 40enni protagonisti del fatto del giorno e in qualche modo abbiamo saputo che uno di loro (sono entrambi avvocati) si è recato ieri mattina in procura per denunciare l’incredibile vicenda del video del loro rapporto sessuale diventato virale sul web. Non possiamo scrivere (per ora) i nomi dei due denunciati perché si violerebbe il segreto istruttorio ma possiamo scrivere con assoluta certezza che al Parco Robinson, con lo smartphone in mano, sono intervenuti due carabinieri in divisa.

Ora – pensate un po’ come siamo diventati buoni -, questi due carabinieri, nonostante abbiano infierito filmando i due, potrebbero persino essere considerati “innocenti” se avessero soltanto depositato il video dentro qualche computer lasciandolo lì come prova del reato commesso dai due 40enni (atti osceni in luogo pubblico). Ma a questo punto, e anche volendo essere buoni con i carabinieri intervenuti, ci dev’essere – nella migliore delle ipotesi – qualche loro collega che ha giocato sporco. E non c’è dubbio che ci troviamo in presenza di altri carabinieri tutt’altro che fedeli e che devono pagare per quello che hanno fatto. Fuori dai denti e in estrema sintesi: i comandanti dei carabinieri attraverso una necessaria e urgente indagine interna devono far uscire i nomi o il nome dei colpevoli, altrimenti – lo ribadiamo ancora una volta – ci penseremo noi di Iacchite’. Senza se e senza ma, perché in fondo non è neanche difficile risalire alla “matrice” di questo squallido e vergognoso video. E per far capire che non scherziamo, aggiungiamo che il nome di battesimo di uno dei due carabinieri che ha filmato la coppia è Salvatore. A buon intenditor, poche parole: insomma, la nostra pazienza sta per finire.

La cosa positiva invece è che la città ha reagito e, forse anche leggendo la lettera aperta di Iacchite’, ha trovato coraggio e dignità. Reagendo sia con fermezza che con ironia (come si evince dalle foto che pubblichiamo).

Di seguito, gli interventi che abbiamo ritenuto più significativi.  “… Qual è dunque la cosa più grave di tutta questa vicenda? Il fatto che il video sia stato caricato e fatto circolare sui social! (WhatsApp ecc…). Questa è la cosa più deprecabile! Una fonte di prova che doveva restare ben chiusa in un fascicolo in attesa del processo ai due amanti denunciati a piede libero è stata invece diffusa e fatta circolare all’esterno. Ritengo che tutto ciò sia una cosa gravissima (e non sto nemmeno a spiegarvi i motivi, perché chi non arriva a capirli da sé è senza speranze), persino più grave del comportamento (certamente sbagliato) della coppia nel parco che ha dato origine a tutta questa vicenda col suo carico di conseguenze…(Fabio Scarnati)

Cosenza mia bigotta…
Se si fosse parlato di uno stupro, di omofobia, di un prete pedofilo, se ne sarebbe parlato sicuramente di meno.
Questa è la Cosenza bigotta, la città che ama i moralizzatori e vuole far la predica senza analizzare.
Per una volta nei parchi si fa “l’amore” come negli anni 60, i tempi dei “figli dei fiori”. Un amore sano, non violento, non molesto, magari una sveltina, anche clandestina, ma consensuale! E quanti moralizzatori hanno fatto “sveltine” nei posti più improbabili?
Qui non si spaccia, non si beve, non si violenta, ma in un gesto d amore riusciamo a trovare il marcio: il luogo poco consono.
Il vero scandalo è chi si è preoccupato di filmare e diffondere in rete un momento intimo senza censura. Chi, indossando una divisa, ha filmato come un regista porno spiattellando la vita di due persone in una macchina pericolosissima quale il web.
Si parla di cyberbullismo, di persone che la fanno finita perchè non sopportano il peso del giudizio. Questa persona mi inorridisce.
Forse se si parlasse di più di sesso, di malattie trasmissibili e ci fossero meno tabù e bigottismi potremmo considerarci evoluti“. (Anna Zupi)

“… A me personalmente il video è arrivato già 4/5 volte, persino i ragazzini lo conoscono nei minimi dettagli!! Ma la persona che ha creato tutto ciò ora si sente gratificato del suo operato? Ha mai pensato anche solo per un attimo, che altre persone in queste circostanze si son suicidate? Lo sa che questo è un reato molto grave? Beh, cosa dirti? Che sei più degradante e avvilente del fattaccio stesso, sappilo!…(Giusy Vircillo)