Rende, vasto incendio alla vecchia discarica di Sant’Agostino

Un vasto incendio si sta sviluppando ormai da qualche ora nella vecchia discarica di Sant’Agostino di Rende, ufficialmente chiusa dal 2002 ma comunque interessata dai soliti “traffici” di sversamento rifiuti. Le fiamme sono ormai arrivate pericolosamente verso la parte bassa della discarica, dove sono presenti grandi quantitativi di plastica, che stanno andando in fumo e creano problemi molto gravi di inquinamento ambientale.

I vigili del fuoco sono stati allertati e sono presenti nella zona ma operano in condizioni di oggettiva e grave difficoltà. La discarica di Sant’Agostino, inoltre, è vicinissima ad un’altra discarica, che ricade nel territorio di Castrolibero.

Quanto alla natura dell’incendio, risulta difficile pensare che qualcuno si sia potuto avventurare fino a lassù per appiccarlo dolosamente e pertanto è più probabile che si stia verificando un fenomeno di autocombustione simile a quello dell’ex Legnochimica, alimentato dal forte vento che da ieri sta soffiando in tutta l’area urbana cosentina. La circostanza testimonia l’infinito degrado ambientale che si respira nel territorio di Rende.

“… La vecchia discarica di Sant’Agostino – scriveva qualche anno fa Giulia Fresca su Il Quotidiano – era di fatto un vallone che, negli anni, è stato riempito dai rifiuti del comune di Rende, scaricati dall’alto della collina di Sant’Agostino; successivamente, a seguito dell’Istituzione dell’Ufficio del Commissario per l’emergenza rifiuti, quest’ultimo, con ordinanza n. 2046 del 10/10/2002 ne disponeva l’immediata chiusura e la conseguente messa in sicurezza. Si è proceduto così alla redazione del progetto della nuova discarica, fisicamente “appoggiata” alla vecchia, e, la stessa, diveniva di competenza della Regione Calabria avendo definito l’ “ex-Ambito 31” rappresentante il bacino di scarico di 40 comuni e pertanto non più a diretta gestione del Comune di Rende.

La consegna della nuova discarica per l’utilizzo da parte dell’Ufficio del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale della Regione Calabria, con l’immissione in possesso della stessa Regione, è avvenuta nel 2003 ma da allora, nonostante i lavori non fossero ultimati e collaudati, si è riscontrato un enorme transito di automezzi pesanti ed un continuo stoccaggio di pattumiera…”.