Resistenza Ultrà: nessuna repressione fermerà le nostre idee

Ogni qualvolta in questa città si tenta di recuperare luoghi abbandonati per creare socialità, aggregazione, cultura, e solidarietà, c’è sempre qualche marpione a cui questo non va bene. E non si capisce il perchè. O meglio si capisce.

A qualche vecchio marpione, l’occupazione dello stabile di via Milelli, abbandonato al degrado da anni, da parte degli Ultrà Cosenza 78 Curva Sud, non deve essere andata giù. Qualche marpione interessato allo stabile occupato dagli Ultrà, magari per specularci sopra, con uno di quei tanti finti progetti “sociali” che non solo non portano mai a niente, ma che sperperano pure denaro pubblico.

E così questa mattina attorno alle ore 7,30 si sono presentati alla porta dello stabile occupato in via Milelli, diverse pattuglie dei vigili urbani con a capo la solita figura di quell’arrogante di Tavernise. I vigili guidati dal prode guerriero nonché carabiniere mancato Tavernise, dopo aver tagliato le catene che bloccavano l’ingresso, si sono introdotti nello stabile, trovando all’interno tre ragazzi che avevano presidiato, come si fa in questi casi, l’occupazione. I quali, svegliati dal “blitz”, e dalle urla del Tavernise, chiedevano spiegazioni ai vigili di quella “rumorosa e violenta intrusione”, oltre a chiedere, visto l’assetto con il quale si erano presentati, se la loro “entrata” fosse un’azione di sgombero autorizzata.

Al che Tavernise Rambo, con la sua solita prepotenza, e con la spocchia da due lire che lo contraddistingue, rispondeva ai ragazzi che la loro presenza lì era stata richiesta da  “qualcuno” (non specificava chi) per verificare se di fatto lo stabile fosse realmente occupato e che non doveva certo dare conto a loro della loro presenza in quel posto. Né tantomeno esibire autorizzazioni o “mandati” a degli occupanti.

Capito l’abuso dei vigili, i ragazzi li invitavano con cortesia ad uscire fuori dallo stabile, dato che nessuno li aveva autorizzati ad intervenire.

Non l’avessero mai detto che subito il Tavernise si scaglia contro i ragazzi rifilando diversi pugni ad uno di loro e nel contempo i suoi colleghi, fomentati dal Tavernise, di peso portavano gli altri due fuori dallo stabile.  Il ragazzo colpito più volte vigliaccamente da quel pompato di Tavernise, veniva ammanettato e portato al comando dei vigili urbani. E lo stabile chiuso con un nuovo lucchetto che però non è bastato a fermare la giustezza dell’azione degli Ultrà giunti sul posto dopo “l’allarme” in tanti. Che immediatamente rioccupavano lo stabile, in attesa di sviluppi.

Appena la notizia si è diffusa in tanti hanno iniziato a contattare il Comune per chiedere spiegazioni di quella azione, ma dal Comune rispondevano che nessuno, men che meno il comandante Giovanni De Rose, aveva autorizzato nessuno sgombero. Convocando una delegazione degli Ultrà in Comune per meglio capire la situazione.

Nel frattempo, per fortuna, veniva rilasciato dopo diverse ore il ragazzo fermato. Ora sono in attesa da parte del Comune di una soluzione a questo problema.

Quello che ci chiediamo è come mai fin quando questo stabile è stato abbandonato all’incuria e al degrado nessuno ha detto niente? E’ bastata una occupazione per svegliare il famelico appetito dei soliti mangiatori di denaro pubblico che non si arrendono alla socialità, all’aggregazione, alla cultura, alla solidarietà, e che questa mattina hanno provato con un tentativo maldestro di criminalizzare ancora una volta il lavoro di chi, senza nulla a pretendere, si spende per gli altri.

Lunga vita agli Ultrà.