Rifiuti, ordinanza di Spirlì: la spazzatura della Calabria si smaltirà di nuovo a Crotone

Niente Lamezia o Gioia Tauro, i rifiuti dei comuni della provincia di Crotone resteranno in casa ed anzi a Crotone potranno arrivare i rifiuti anche degli altri Ato. Il presidente facente funzione della Regione, Nino Spirlì, ha firmato nella serata del 14 luglio l’ordinanza n. 46 nella quale viene ordinato «alla società Sovreco spa di accettare nella discarica di Columbra nel Comune di Crotone i rifiuti non pericolosi prodotti dagli impianti di trattamento regionali pubblici e privati al servizio del circuito pubblico, sino a un quantitativo massimo di 600 tonnellate al giorno, con durata fissata al 30 settembre 2021.Alla società Sovreco spa è riconosciuta la tariffa massima di conferimento pari a 180 euro per tonnellata di rifiuto, oltre ecotassa, stabilita sulla base di prezzi di mercato praticati per l’operazione di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi».

Disorganizzazione pubblica assoluta
Viene inoltre ordinato al dirigente generale del dipartimento Tutela dell’Ambiente, entro un giorno dall’emanazione dell’ordinanza in questione, «di ripartire tra gli Ato Rifiuti del territorio regionale i quantitativi derivanti dalla presente ordinanza e di regolare i conferimenti giornalieri dei rifiuti non pericolosi – codici eer 19.12.12, 19.05.03 e 19.05.01 – prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti urbani pubblici e privati al servizio del circuito pubblico, con la predisposizione di un calendario da inviare al gestore della discarica e agli enti di governo di ciascun Ato Rifiuti».

L’ordinanza che permette di far nuovamente scaricare la monnezza di tutta la Calabria a Crotone è motivata dal fatto che il sistema di gestione dei rifiuti in Calabria non è assolutamente organizzato. Nell’ordinanza infatti si legge: “i conferimenti in siti extra-regionali che la Regione ha reperito in sostituzione degli enti inadempienti, possono sopperire solo in parte, peraltro a prezzi esorbitanti, alla mancata entrata in esercizio della discarica di Melicuccà e alla interruzione del servizio pubblico di smaltimento nella discarica di Cassano allo Ionio e nella discarica di San Giovanni in Fiore, causata dai ritardi dei soggetti competenti; la discarica di Lamezia Terme in località Stretto, unica discarica pubblica regionale che rimane in esercizio in virtù dell’Opgr n. 24/2021, accoglie gli scarti di lavorazione prodotti dall’Ato di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e, in parte, della Città metropolitana di Reggio Calabria e, pertanto, è tecnicamente impossibile aumentare i quantitativi giornalieri in ingresso”.

Situazione esplosiva in tutta la Calabria
Nel provvedimento si sottolinea che “l’interruzione dei conferimenti nelle discariche pubbliche di San Giovanni in Fiore e di Cassano, nonché la situazione di saturazione degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani nell’Ato di Cosenza e nell’Ato di Reggio Calabria, con gli spazi per lo stoccaggio oramai esauriti, determinerà l’interruzione del servizio pubblico e gli impianti di trattamento non potranno più accogliere i rifiuti raccolti nei Comuni, tanto meno fare fronte all’aumento di produzione della stagione estiva, con i maggiori picchi da metà luglio sino alla fine del mese di agosto; la situazione di criticità, particolarmente grave nella Città metropolitana di Reggio Calabria e nell’Ato Cosenza, investe tutto il territorio regionale, tant’è che la Comunità d’ambito di Catanzaro, nei cui impianti vengono trattati anche i rifiuti prodotti dall’Ato di Vibo Valentia, con mail del 6 luglio 2021 ha chiesto al dipartimento Tutela dell’ambiente della Regione Calabria l’incremento urgente dei conferimenti nella discarica di Lamezia Terme”.