Cosenza, causa Occhiuto (jr)-Iacchite’: oggi Robertino depone in Tribunale

Il nostro legale Nicola Mondelli ci ha informato che per oggi, giovedì 15 luglio, alle 12,15, è in programma una nuova udienza relativa ad una delle tante denunce che i fratelli Occhiuto hanno deciso di presentare contro Iacchite’ perché si sentono – poverini… – diffamati. Oggi in particolare, davanti alla giovane giudice Vigna, è prevista la deposizione della parte offesa, in questo caso nientepopodimenoche Robertino Occhiuto, candidato ufficiale del centromafia alle prossime Regionali. Di conseguenza, almeno per noi, si tratta di un appuntamento da non perdere perché siamo davvero curiosi di capire dove voglia andare a parare con le sue denunce il fratello “furbo” del cazzaro. Perché, dal momento che ormai i giornalisti non sono più destinati alla galera per il reato di “diffamazione”, l’unico obiettivo possibile per Robertino sarebbe quello dei risarcimento civile ma il giovane Occhiuto e i suoi scagnozzi dovrebbero sapere che non abbiamo… un euro e quindi non potremmo mai e poi mai “risarcirlo”. Ma tant’è. Lui denuncia ugualmente e oggi capiremo qual è la sua raffinata strategia, se alla fine deciderà di varcare la soglia del palazzaccio di via Sicilia per dare qualche minuto di “spettacolo” anche a noi poveri e comuni mortali non unti dal Signore come lui.

Ma perché Robertino Occhiuto si sente diffamato? In questo caso il politico cosentino con la “puzzetta” sotto il naso non ha gradito il ritratto che Iacchite’ gli ha fatto in un articolo riguardante le manovre per la scelta del candidato alla Regione all’epoca in cui era ancora in corsa Mario Occhiuto. Di conseguenza, quale migliore occasione per riproporre la parte “incriminata” sperando di far diventare di nuovo paonazzo e isterico Robertino?

Citiamo testualmente: “… C’è un fine stratega a casa Occhiuto e non è Mario che di elaborare strategie, alla luce anche del suo precario stato di salute mentale, non è mai stato capace. A concepire tattiche, strategie, e colpi di mano, è Roberto, fratello del sindaco, anche lui indebitato fino ai capelli. Roberto è un altro miracolato della politica, uno che non ha mai lavorato un solo giorno nella sua vita, tutto ciò che ha fatto è stato solo per se stesso e i suoi familiari. Una storia simile al fratello Mario: usa la politica per fini personali… Roberto, umanamente e politicamente, è un fallito, uno senza arte né parte, un parassita sociale della peggiore specie… uno che senza le coperture politiche e gli intrallazzi, morirebbe di fame. Incapace com’è di procurarsi da vivere con dignità. Vive da sempre di elemosine politiche elargite dai suoi padroni, verso i quali si prostra come fa un cagnolino in attesa di un osso. Un lecchino sciocco. Anzi un lecchino e basta!“.

Quali sarebbero le diffamazioni? Che Robertino non ha mai lavorato un giorno nella sua vita? Che ha usato la politica per fini personali? Che è un fallito senza arte né parte? O che è un parassita sociale? Speriamo di scoprirlo oggi – alle 12.15 – dalla sua voce soave ma nel frattempo aggiungiamo giusto qualche altra piccola considerazione.

Definire Robertino Occhiuto un parassita sociale è poco. Non rende “giustizia” alla schifezza umana che rappresenta, e allo squallore che incarna. Robertino è un personaggio privo di etica sociale, e disconosce completamente il significato della “morale politica”. Roberto è stato il primo della famiglia Occhiuto a capire che con la politica si mangia, eccome se si mangia! Al pari di suo fratello Mario è incapace a procurarsi da vivere, per se e per la propria famiglia, attraverso un onesto lavoro. Roberto è una vita che campa sulle spalle dei cittadini o sulla “vigna” (visto che ora si occupa di produzione di vino) di qualche minchione massone che lo finanzia. Il parassita sociale di cui sopra ha sempre sfruttato e strumentalizzato la gente con la scusa della politica, come fa la sanguisuga con la sua vittima: si attacca al corpo “e tannu u lassa quannu sa sucatu tuttu u sangu”. Un incrocio tra un broker politico e un incantatore di serpenti. Perché è sul bisogno della gente che ha costruito la sua carriera politica. La falsa promessa e la menzogna sono le sue armi preferite. Strumenti che ha imparato ad usare dopo tanti anni da “seminarista al servizio di certo clero”.

Noi non abbiamo paura di scrivere la verità, anche se questa fa male ad un signorotto che fa parte del partito fondato da un mafioso conclamato come Silvio Berlusconi. E se il signorotto di cui sopra oggi verrà a fare passerella in Tribunale non avremo nessuna difficoltà a dirglielo in faccia e se necessario anche a muso duro, perché a questo parassita la verità va ricordata spesso e volentieri, specialmente in questo periodo storico e politico. AGGIORNAMENTO: ROBERTINO RINUNCIA (http://www.iacchite.blog/cosenza-robertino-in-versione-coniglio-mannaro-rinuncia-alla-deposizione-contro-iacchite/)