Rifiuti, ritorna l’emergenza nell’area della Sibaritide

Da lunedì prossimo ritorna l’emergenza rifiuti, nei comuni dell’ambito di raccolta ottimale della Sibaritide che conferiscono la spazzatura ed il rifiuto organico all’impianto pubblico di selezione di Bucita. Da lunedì, infatti, la struttura consortile rimarrà chiuso. Lo ha deciso l’Azienda Ekrò che gestisce l’impianto per gli annosi problemi di mancato ricevimento delle spettanze da parte dei comuni, per il tramite dell’Ato, il cui enorme ammontare non consentirebbe all’azienda di proseguire nella gestione che comporterebbe spese notevoli. Una situazione emergenziale che non è mai scomparsa del tutto nel territorio, considerati i problemi che si sono avuti e che permangono nel trasferimento degli scarti derivanti dalla lavorazione, e che oggi si è aggravata al punto che l’Ekrò è stata costretta a chiudere l’impianto con la conseguenza di vedere nuovamente per strada i cumuli di rifiuti, questa volta mentre incombono temperature caldissime. Il grave provvedimento è stato comunicato, al responsabile dell’Ato di Cosenza, ing. Francesco Azzato, ai comuni interessati, al Prefetto di Cosenza, e per conoscenza al Dipartimento ambiente della Regione, al commissario Straordinario Autorità Rifiuti e risorse idriche della Calabria, ing. Bruno Gualtieri, alla Cgil Fp, alla UilTrasporti. Nella nota si fa presente che l’Azienda, a partire dallo scorso 14 marzo, su autorizzazione dell’Ato, per l’impossibilità di conferire presso gli impianti regionali lo scarto di sopravaglio Rsu, sta affrontando spese extra che solo fino al 30 aprile hanno avuto un costo di circa 470 mila euro con un costo giornaliero che va dai 7 mila ai 15 mila euro.

L’Ekrò sottolinea ancora che fino al 31 dicembre scorso è creditore di oltre 1 milione e 200 mila euro. L’azienda attualmente è senza contratto e non ha ancora rendicontato i servizi effettuati fino ad aprile mentre starebbe affrontando spese per l’esercizio dell’impianto e non è in grado di far fronte al pagamento degli stipendi dei dipendenti “che con dedizone proseguono a lavorare alternando giorni di cassa integrazione”.