Vinitaly a Sibari: un film mortificante per il territorio
Fu vera gloria? L’ubriacatura generale e spendacciona consumatasi nel Parco Archeologico di Sibari continua a registrare l’entusiasmo del centrodestra di casa nostra, che “si fa” tutto un film suo sulla grande (ma molto presunta) ricaduta della seconda edizione di “Vinitaly and the City” rispetto all’economia e al turismo locale.
Anche la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, si unisce al coro parlando di un evento da fare arrossire l’organizzazione deli Oscar ad Hollywood, e con cui «la Calabria si conferma protagonista di una crescita vera e duratura, tanto sul piano delle produzioni vitivinicole di qualità quanto per la capacità organizzativa e la potenza del racconto di sé, che oggi ci rende credibili e competitivi a livello nazionale e internazionale».
Ma dove vivono questi rappresentanti del centrodestra calabrese? Davvero la gentile presidente vuole convincerci che una manifestazione carissima ed estemporanea come quella sibarita, che nulla di positivo produrrà e lascerà al territorio, possa rappresentare « un orgoglio per l’intera provincia di Cosenza, perché segna un passo in avanti decisivo sul versante del rapporto tra natura, cultura e sapere»?
L’entusiasta presidente Succurro ci ha parlato, prima o dopo, con gli operatori turistici della zona? Si è recata nelle aziende agricole del comprensorio a vedere come sono costrette a sopravvivere tra i costi alti di produzione e la perenne carenza idrica che ne mortifica i sacrifici? L’hanno bendata mentre arrivava a Sibari o ha notato in che condizioni sono le vie di comunicazione di queste nostre Periferie senza strade sicure e senza trasporti ferroviari?
Nulla di tutto questo è accaduto, è drammaticamente chiaro. La presidente è venuta (pure lei) a farsi la sua bella passerella e i suoi selfie, ha stretto la mano ai fan di partito e di coalizione, ha presentato il suo film confidando in una platea complice o comunque disattenta e se ne è ritornata a casa. Così come hanno fatto i tanti “soliti noti” che contribuiscono, oggi con “Vinitaly” domani con il Capodanno in piazza, a spendere e spandere i soldi pubblici (di noialtri) convinti che bastino questi baracconi periodici per costruire un degno sviluppo alla Calabria.
La realtà dei fatti è tutt’altra cosa, però. Non è un film, non è un calice di buon vino… veneto. E se la Succurro vuole davvero conoscere cos’è davvero quest’angolo della sua Provincia, venga senza codazzi a farsi una passeggiata. Vedrà che differenza tra cosa sopportano le nostre contrade e quanto si respira invece negli ambienti ovattati delle sue sale cinematografiche cosentine e catanzaresi
Rifondazione Alto Jonio









