Rocco Morabito, fine della corsa: i ritardi dell’Uruguay e tanti soldi gli avevano consentito l’ultima fuga

Rocco Morabito è stato catturato la notte scorsa in Brasile. Due anni di latitanza in più per il boss della ‘ndrangheta, che era stato beccato in Uruguay nel 2017 ma poi era riuscito nuovamente a fuggire verso il Brasile. Una situazione tragicomica, che era stata anche aspramente commentata dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, che in quella occasione non le aveva certo mandate a dire alle autorità uruguayane per il loro indecente balletto sull’estradizione.

“Morabito ci doveva essere consegnato gia’ da marzo (2019). L’autorita’ giudiziaria aveva deciso l’estradizione ma i ritardi gli hanno evidentemente consentito la fuga. E’ un fatto gravissimo che si consenta a criminali del livello di Morabito di trovare ancora una volta la liberta‘”. Queste erano le parole di Federico Cafiero De Raho, in relazione alla fuga del boss Rocco Morabito dalla prigione in Uruguay il 25 giugno 2019, quindi quasi esattamente due anni fa. De Raho aveva anche sottolineato che la fuga di Morabito “fa credere che qualunque forma di illegalita’ puo’ essere sempre attuata avendo tanti soldi. Questo – aveva aggiunto – e’ il peggior messaggio che possa essere diffuso soprattutto in Paesi in cui si tenta di rinnovare anche il modello costituzionale, giurisdizionale e politico“. Dal procuratore nazionale Antimafia e’ stato espresso l’auspicio “che riescano a raggiungere il risultato di catturarlo anche per restituire credibilita’ a quelle istituzioni“. Il risultato, insieme ai “compari” brasiliani l’hanno raggiunto dopo due anni. Meglio tardi che mai?