San Demetrio Corone. In mostra “Le Ribelle” di Luigi Fabbricatore

Le Ribelle è un titolo suggestivo  per la mostra di pittura e declamazione di versi e canzoni di Lu Fabbricatore Strigaro, organizzata dall’Amministrazione Comunale di San Demetrio Corone nei locali del Centro Culturale.

Luigi Fabbricatore è un artista straordinario: nato a Santa Sofia d’Epiro, ma vissuto per lunghi periodi di tempo in Svizzera, dove i suoi genitori erano emigrati, è citato nella prestigiosa antologia Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei, edita da Aletti; non ama certo la stanzialità e se lo dovessimo apostrofare con una frase celebre, sceglieremmo senz’altro una delle sue ribelle, Frida Kanlo: “Non far caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”.

Ed è proprio così! E’ questa la percezione quando lo incontri: vulcanico, dinamico, un fiume in piena, che ti si riversa contro, lasciandoti senza parole; specie quando racconta delle donne, lasciandoti senza argomenti, facendoti capire, se ce ne fosse bisogno che: Non credo sia mai esistito un uomo che abbia trattato una donna come un suo pari, e questo è tutto ciò che avrei chiesto. Io so di valere tanto quanto loro. Berthe Morisot”.

Consapevolezza, determinazione, presa di coscienza, sono questi gli elementi che fuoriescono come raggi caldi e luminosi di sole dalle sue opere: una serie di immagini di donne, più o meno famose, impresse sulla tela e ritoccate a matita e/o a pennello, sparse sui tavoli del Centro Culturale, che il visitatore può toccare con mano, quasi a voler toccare l’arte, il genio di Lu, che ti racconta le sue eroine e ti presenta in modo davvero inusuale un universo sconosciuto ai più.

Dunque un invito al viaggio nel mondo femminile, mai considerato realmente; snobbato; baipassato; che l’artista racconta, narrandoci la storia della sua vita attraverso il legame forte, inscindibile, con la sua adorata madre Mafalda; un legame che appare fortissimo nel suo Libro, vergato parola per parola, scritto e riscritto, con amore e con rabbia.

Ed in questo lungo ed affascinante viaggio, ci interfacciamo con le voices di Noa, Iauryn, Jocelyn, con le images di Halle, Louise, Lucy, con le pictures di Artemisia, Frida e Tamara; con le donne di carta in posa innanzi i più famosi musei del mondo, con tante altre donne; viaggio che si conclude davanti a quello che ho definito il suo autoritratto: un seno in primo piano, un bimbo appena nato nella parte centrale, e quella … maledetta mela verde, in alto a destra … la morte; che si contrappone alla vita; a ricordarci che tutto svanisce.

Adriano D’Amico