San Giovanni in Fiore e la vergogna del depuratore: ma che c’entra Maria Pia Funaro con Daffinà e Succurro?

A Belvedere Spinello, a pochi chilometri da San Giovanni in Fiore, per il solo fatto che da pochi giorni sversa melma nel fiume Neto, il depuratore è stato sequestrato dall’autorità giudiziaria. Nella città di Fiore tutte le pompe non funzionano da anni e, nonostante decine di denunce agli organi competenti non succede praticamente nulla. Anzi, le denunce vengono archiviate dal porto delle nebbie  (la procura di Cosenza per i nuovi di Iacchite’). Una cosa vergognosa della quale nessuno sa darsi spiegazione.

Alla fine di maggio, la sindaca Rosaria Succurro, con il faccendiere principe del cerchio magico di Occhiuto, il miticoTonino Daffinà, aveva annunciato l’avvio dei lavori per il potenziamento dei depuratori di Lorica e ponte Arvo. Un finanziamento della giunta Oliverio finalmente veniva messo a gara.
La cosa più strana è che il ruolo di Rup (Responsabile unico del procedimento) veniva affidato a Maria Pia Funaro, già vicesindaca di Cosenza e dopo lo strappo col sindaco Caruso e i suoi pupari, candidata sia alle Europee, sia alle recenti elezioni regionali con AVS. Tutti ci aspettavamo che la Funaro, da brava oppositrice del potere, come dice di essere, mettesse a nudo tutte le criticità, ma al momento sentiamo solo un gran silenzio: evidentemente gli argomenti di Daffinà e Marco mbroglia sono molto convincenti, se nulla si muove.
Ormai c’è una commistione di interessi che va oltre l’immaginazione e a pagarne le conseguenze sono sempre i sempre più poveri calabresi. Tutti seduti alla tavola imbandita da Marco a ‘mbroglia. Tante sono le denunce presentate da cittadini comuni e nessuno dà risposte.
Nella vicina provincia di Crotone il giovane procuratore Guarascio sta mettendo a ferro e fuoco tutti i comuni per bloccare atti delittuosi ai danni della pubblica amministrazione e qui tutto può succedere. Complimenti alla Funaro, chi ci capisce è bravo!