La Scuola sembra una matassa aggrovigliata, difficile da dipanare.
Insegnanti e alunni bistrattati, costretti a orientarsi tra cambiamenti, trasferimenti e disposizioni assurde. Situazioni paradossali, che si trasformano in veri e propri danni per la dignità professionale dei docenti e che ledono il diritto allo studio degli studenti.
La situazione è triste in tutto il Paese, poche le isole felici, quasi nulle, nonostante le buone intenzioni di chi realmente la scuola la vive.
Ed è proprio in questi giorni che anche a San Giovanni in Fiore, si respira aria di protesta. Il malcontento aleggia nella popolazione di ben due istituti per un assurdo accorpamento.
Il plesso dell’ Agrario e Alberghiero è stato chiuso e la Provincia ha pensato bene di accorparlo all’ IIS Da Vinci. Inutile dire che l’edificio è andato completamente in tilt e non è difficile capire il perché: sono state aggiunte altre 13 classi. Quindi, se prima erano 14 ora sono 27.
Pare chiaro che non ci sia nulla da rimanere perplessi, semmai c’è da arrabbiarsi.
Le sardine in scatola, forse, stanno meglio. Per far posto ai nuovi ospiti, vittime anche loro delle decisioni prese dall’alto, si sono dovuti smantellare laboratori e biblioteca. Salta agli occhi, così, anche un altro problema fondamentale che è quello della sicurezza.
Difficoltà che andranno ad incidere inevitabilmente sullo svolgimento della didattica, una mancanza di tutela sia per i ragazzi che per chi insegna.
Per queste ragioni, per questa emergenza si chiede un’ispezione e un incontro con i dirigenti provinciali.
Ecco il documento dei docenti in cui si spiegano nel dettaglio i motivi della protesta.
“ll Collegio Docenti dell’IIS “Leonardo Da Vinci” di San Giovanni in Fiore, riunito in assemblea, per la prima volta al completo dopo il piano di dimensionamento sancito dall’ente provinciale, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, dopo ampia discussione che ha permesso di analizzare i diversi passaggi istituzionali, che hanno portato alla chiusura della sede dell’istituto Agrario e Alberghiero per motivi di sicurezza, con lo spostamento di tutti gli alunni nella sede centrale di via delle Ginestre, hanno deliberato la costituzione di una commissione tecnica valutando negativamente la soluzione adottata dall’amministrazione provinciale“.
I docenti spiegano come “la soluzione non tiene conto delle norme sulla sicurezza, ignora completamente la didattica che l’Istituto articola, mette sotto i piedi il diritto allo studio, anche in considerazione del fatto che nell’Istituto sono iscritti ventitré alunni disabili.
Da alcuni giorni sono già iniziati i lavori di adeguamento, una situazione che per il Collegio dei docenti dell’IIS “Da Vinci” non si limita soltanto a portare disagi ma si trasformerà in un vero e proprio danno alla sicurezza, alla didattica e al diritto allo studio.
Dopo l’analisi è stata maturata la richiesta di bloccare i lavori in attesa di un’ispezione che verifichi la fattibilità della soluzione in atto e la possibilità di trovare delle alternative che non ledano i diritti fondamentali degli alunni.
Inoltre viene chiesto ai dirigenti provinciali dei settori Edilizia scolastica, Claudio Carravetta e Politiche culturali e Pubblica istruzione Anna Viteritti un incontro per discutere una serie di punti considerati di fondamentale importanza.
La situazione che si creerebbe seguendo il piano stabilito dalla Provincia non ha alcun criterio.
L’edificio di via delle Ginestre – spiegano ancora i docenti – ospita già quattordici classi dell’ITI, a cui si vanno ad aggiungere ben tredici classi dell’IPAA-IPSSAR.
Per fare spazio al doppio delle classi si sono ridotti sensibilmente diversi spazi: sono stati smantellati due laboratori e un magazzino, per non parlare della biblioteca, di fatto cancellata nel momento in cui era stata destinata a diventare un luogo di cultura tradizionale e innovativa, dedicata non solo allo studio dei ragazzi ma ad eventi culturali che avrebbero aperto la scuola al territorio.
E già, perché oltre che alle aule bisogna far spazio ai laboratori dell’Alberghiero e dell’Agrario, che richiedono spazi notevoli. La volontà dell’amministrazione provinciale è, evidentemente, quella di realizzare un polo tecnico nel quartiere periferico dell’Olivaro, tenendo tutto il polo liceale al centro della città.
Per i docenti dell’IIS “Da Vinci” si tratta di una scelta che penalizzerebbe gli studenti e le loro famiglie, costrette a subire notevoli disagi, a cominciare dai costi aggiuntivi per i trasporti. Già lo scorso 26 agosto i genitori dei ragazzi che frequentano l’Agrario e l’Alberghiero hanno protestato contro il trasferimento degli alunni.
Si tenga inoltre conto che, se è vero che l’Amministrazione provinciale è proprietaria degli immobili destinati alle scuole superiori, è altrettanto vero che la disposizione delle aule resta di competenza del Dirigente Scolastico”.