Film Commission Calabria: Leporace batte il suo primo ciak

Paride Leporace, presidente della Film Commission Lucana

Prima di esserlo della Lucania, il nostro Paridone Leporace ci aveva provato con Palla Palla ad essere nominato direttore della Film Commission Calabria.

Ma, vista la maliparata che si era creata in Regione attorno a questa nomina, da buon lecchino qual è, si è subito sganciato, ripiegando su alcuni dei suoi culi preferiti: quelli della famiglia Pittella.

Così, slinguazzata dopo slinguazzata è riuscito ad ottenere l’incarico, senza però mai rassegnarsi alla “sconfitta” subita in Calabria. Che rimane pur sempre la sua terra natia, dove lui vuol tornare, senza però dare adito a polemiche e contumelie che il suo nome inevitabilmente si porta dietro.

Una nomina, la sua, a direttore della Film Commission Calabria, che se fosse arrivata, avrebbe sicuramente risvegliato antiche e nuove controversie proprio sulla sua persona. Una situazione che all’epoca Palla Palla non poteva permettersi. Né tantomeno sarebbe convenuto allo stesso Paride, ficcarsi in quel contesto.

Del resto, lui, in Lucania, di culi da leccare ne ha. E può permettersi il lusso di aspettare che arrivino tempi migliori. E così è stato. Come si dice: chiusa una porta si apre un portone.

E ad aprirgli il portone della Film Commission calabrese è stato lo stesso Palla Palla che in accordo con il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, si sono inventati il Lu. Ca. Cioè la “fusione delle due realtà, la Film Commission Lucana e quella di Calabria, in una unica organizzazione. Con lo scopo di promuovere, entrambe, i territori comuni.

film commission calabria

Tutto si svolgerà nel Parco Nazionale del Pollino, che come si sa è diviso tra le due regioni. Leporace si occuperà della pianificazione concertata delle attività e della gestione dei piani annuali delle Fondazioni. Insomma, siamo di fronte alla più classica insalata riccia, come sempre ammantata da paroloni e tanta tanta retorica. Leporace ci tiene a dire che non riceverà compensi per queste sue prestazioni. Come se non fosse già pagato per la sua presidenza in Basilicata. Forse voleva un altro stipendio?

film commissionlucanaQuesta operazione altro non è che uno stratagemma per aumentare l’area geografica d’intervento di Leporace, nonchè creare le condizioni per permettergli di sbarcare in Calabria al netto di polemiche, a danno stesso di Citrigno che non può far altro che stare al gioco.

Ma non solo. Questa è anche una operazione che permetterà allo stesso di attingere alle risorse economiche della Film Commission calabrese ed avere, così, più potere decisionale. Ed entrambe le regioni avranno più possibilità di chiedere e trovare altre forme di finanziamenti.

Tutto questo sarebbe giusto e bello se non fosse che tutto si risolverà, al netto delle loro chiacchiere, con la messa in moto del solito carrozzone clientelare col solo scopo di favorire gli amici degli amici che i loro padroni di volta in volta gli indicheranno. E, a chi è abituato a leccare culi, questa situazione può stargli  anche bene.

Promuoveranno qualche produzione di serie C che tenteranno di far passare come un film da Oscar, attraverso le solite bugie e la classica retorica tipica degli intellettuali asserviti. Comunque lo scopo è raggiunto, e  Paride, con questa operazione, batte il suo primo ciak
in Calabria.

Il primo di un film che i calabresi hanno visto, rivisto e stravisto, e che racconta sempre la stessa storia: gira gira, il cetriolo finisce sempre in culo all’ortolano.