San Giovanni in Fiore. Il morbo infuria… l’acqua ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca

Nella città di Fiore siamo al caos più completo.
Lo avevamo scritto solo qualche giorno addietro. I cittadini sangiovannesi sono alla sete. La sera, massimo alle 22:30, chiudono a turno alcuni serbatoi per cercare di non fare mancare il prezioso liquido nelle case. Da ieri mattina, però, hanno perso il controllo di tutti i serbatoi della città e in oltre metà paese l’acqua non si vede. Le polemiche suoi social sono diventate feroci. Le accuse sono al vetriolo.

Le giustificazioni della civica amministrazione sono ridicole: “A causa del malfunzionamento di alcuni elementi lungo la conduttura idrica che hanno determinato la formazione di una bolla d’aria nella tubazione idrica, l’erogazione dell’acqua nelle zone limitrofe a via Giusti e via Bovio, stanno subendo alcuni disagi, mentre nel resto della città l’acqua potabile arriva regolarmente a tutte le utenze”.
Hanno sempre una scusa. Non ammetteranno mai di dire che la responsabilità è tutta loro. Hanno una faccia tosta incredibile.

Se l’acqua manca, le fogne continuano a scaricare, un giorno si e l’altro pure, liquami nel fiume Neto. Tutto ciò lo ammettono gli stessi amministratori impegnando altri 32 mila euro per noleggiare una pompa nella stazione di sollevamento. Con i soldi spesi le pompe le avrebbero comprate. Ma in tutto questo marasma chi dovrebbe vigilare cosa fa? I carabinieri forestali cosa aspettano ad agire?

L’ufficiale sanitario, Bitonti, presidente del Consiglio, cosa aspetta ad uscire fuori per dire che l’acqua che arriva nei rubinetti dei Sangiovannesi, nonostante tutte queste rotture dovute alle varie aperture e chiusure è ancora buona da bere? Nessuno dimentica quello che è successo qualche estate fa quando un gran numero di cittadini si è dovuto recare al pronto soccorso per problemi derivanti dall’acqua. Una cosa è certa: chi è pagato per controllare e dovrebbe tutelare i cittadini in questo momento non agisce: perché?