San Giovanni in Fiore, la coppia reale cancella anche le ‘frassie’ dal vivo: cittadini infuriati

È dovuta venire nella “capitale della Sila” la coppia reale (Ambrogio-Succurro) da Cosenza per non far cantare le ‘frassie’ dal vivo. Dopo secoli è stata cancellata una tradizione che portava in piazza migliaia di sangiovannesi pronti a sbellicarsi dalle risate per l’ironia dei ‘frassiari’. I politici, ovviamente, sono sempre stati quelli nel mirino ma ce n’era per tutti.

La gente aspettava un anno per assistere alle ‘frassie’. Una tradizione secolare cancellata senza rispetto per tutta la comunità. Quest’anno i cittadini di San Giovanni in Fiore si sono dovuti accontentare di ascoltarle sui vari social. Infatti, la Pro Loco (che nell’ultimo decennio ha sempre organizzato l’evento), dopo aver appreso che il re (Ambrogio) e la regina (Succurro) supportati dal ‘braccio armato’ del cameriere tutto fare – con tutto il rispetto per i camerieri – tale Alessandro Martire, avevano affidato ad una associazione di Castrolibero, che nessuno conosce, ben 18 mila euro di soldi pubblici per la sola organizzazione delle ‘frassie’, hanno mandato a quel paese la sindaca e le hanno organizzate da soli sulla rete e sui social. Avete capito bene: ben 18 mila euro per mettere un palchetto e due casse! Una cosa che solo i due sovrani potevano mettere in atto.

C’è stata una sollevazione popolare contro i padroni del Municipio silano. La gente non ha digerito che venissero dati quasi 20 mila euro per non fare praticamente nulla. Uno spreco di denaro pubblico che pagheranno i cittadini silani.
L’assessore Martino, più comunemente conosciuto come il benzinaio, ha cercato di metterci una pezza. Purtroppo, per lui, la pezza è stata peggio del buco e finalmente i sangiovannesi l’hanno preso a pesci in faccia. Insomma, anche le ‘frassie’ sono state cancellate. Continuando di questo passo nel territorio silano non crescerà nemmeno l’erba. Quando i consiglieri comunali l’avranno capita sarà troppo tardi!