San Giovanni in Fiore. “Modello Mbroglia”, il Tar e il Consiglio di Stato annullano il concorso truccato per vigili e ausiliari del traffico

SAN GIOVANNI IN FIORE – Chi non conosce i fatti parla del “modello Succurro”, però sarebbe più corretto parlare del “modello Mbroglia” perché lo sanno tutti che lei non è capace, mentre è il marito ad organizzare tutte le attività, ma non sempre le ciambelle escono con il buco, e a San Giovanni in Fiore iniziano ad arrivare i primi risultati di tutte queste ciambelle venute male.

Voci bene informate ci dicono che sono tante le “grane”, molto pesanti, per questa amministrazione, che man mano stanno venendo fuori ancora prima che la coppia reale levi le tende per trasferirsi alla Cittadella.

Due anni fa è stato bandito un concorso per vigili e ausiliari del traffico. Il concorso degli ausiliari l’hanno vinto i due giovani che prestavano servizio alle strisce blu. Il comandante della polizia locale Rosario Marano ha pensato bene di elevarli a vigili con cappello e divisa in barba a tutte le leggi. Evidentemente ha “obbedito” alla richieste del comunista con il culo degli altri, il quale riteneva che i due potevano portare un buon numero di voti, quindi senza andare tanto per il sottile, hanno fatto carte false per fare vincere il concorso per vigili urbani ai due interessati.

Il Tar della Calabria su ricorso di uno dei candidati ha annullato questo concorso. Il comandante non ha sospeso i due vigili ma li ha riportati al ruolo di ausiliari levandogli la divisa e ridandogli la pettorina in attesa del ricorso che il Comune ha inoltrato al Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar e ha anche condannato il Comune a pagare 3 mila euro di spese al ricorrente. Una lezione alla regina squallida e a Marco a ‘mbroglia.

Eppure l’avvocato Morcavallo e la responsabile del servizio, Filomena Bafaro avevano detto ai due ausiliari di non preoccuparsi perché sicuramente avrebbero vinto. Ccuri cazzi… È davvero preoccupante il modo leggero e superficiale di come i dirigenti comunali abbiano affrontato questa cosa.

Nascono spontanee alcune domande: come mai dopo la sentenza del Tar i due non sono stati sospesi? Quale dirigente ha firmato per fare continuare a lavorare i due? Perché questo è un classico modo di agire del “metodo Mbroglia” dove non c’è nessuna firma dei coniugi, ma solo le firme dei servi di turno. Ora che farà la Succurro? I 3 mila euro, oltre a tutto il resto dei soldi che costerà questa condanna, non dovrebbero pagarli i responsabili?
Per chi non lo sapesse, aver tenuto in servizio i due, nonostante la sentenza del Tar, non fa altro che far configurare un danno erariale: lo sapevano questo i responsabili?
A proposito, complimenti all’opposizione per il silenzio sulla storia, che non sappiamo se è conseguenza di disinteresse o di incompetenza, comunque, qualsiasi essa sia è anch’essa cosa vergognosa.