San Vincenzo La Costa, testimoniare l’inciviltà e sperare di cambiare qualcosa (di Valeria Castellano)

di Valeria Castellano (giornalista de “Le Iene”)

Questa è la conclusione di una giornata di lavoro qualunque in Calabria.

Eravamo in un paese (San Vincenzo La Costa, ndr) per intervistare un prete, dopo l’intervista (che abbiamo realizzato nel privato di una stanza, lontano da sguardi indiscreti, per tutelare la reputazione della persona coinvolta, della quale non avremmo mandato in onda nè il nome nè altri riferimenti personali), all’uscita dalla chiesa, i familiari del parroco e alcuni parrocchiani si sono scagliati contro di noi.

5 uomini contro due donne: calci, pugni, schiaffi, minacce. Tutto questo con lo scopo di sottrarre la nostra telecamera. Veniamo buttate a terra, in quel momento qualcuno mi strappa la borsa e la porta via.

Io non so con quale forza, ma io e la mia collega, Giulia, siamo riuscite a proteggere l’attrezzatura. Non senza contusioni. Giulia si ritrova un labbro rotto, a seguito di un pugno in faccia da un omone tanto grosso quanto cafone, e la mano sanguinante. Io mi ritrovo le mani nere e livide, oltre a diverse contusioni alla testa e alla schiena.

Intorno a noi c’erano circa 20 spettatori, passivi difronte alle nostre suppliche quando da terra chiedevamo di smetterla. Il prete anziché fermare le bestie, inveiva contro di noi aiutandoli a strappare la cinepresa.

Soltanto l’intervento dei carabinieri ha evitato il peggio, il suono della sirena ha allontanato il branco. Dopo ore di caserma, due denunce, il deposito delle riprese come prova dell’agguato, la nostra giornata è finita.

Non era l’immagine che avrei voluto dare della mia terra, ma se questa è… allora non posso fare altro che testimoniare l’inciviltà e sperare di cambiare qualcosa.

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