Sangineto: la festa del Mamaeli, gli scagnozzi di Cundari e la “Legge” del più forte

Non si sono scomposti minimamente quelli del Mamaeli, pur dopo aver subito il sequestro della discoteca a Sangineto per avere ignorato le autorizzazioni e le misure di prevenzione antincendio. A loro l’arrivo del nuovo procuratore di Paola Pierpaolo Bruni gli fa un baffo. Scrusciu i scupa nova, sorrideva uno della banda dell’architetto Gianfranco Cundari, patron indiscusso del Mamaeli, che subito dopo aver ricevuto la notifica del sequestro e la denuncia, si è messo in moto per spostare altrove la festa che era già stata programmata per ieri sera con l’arrivo di Roberto Ferrari di Radio Deejay, quello dello scherzo telefonico alla famiglia cosentina che diventò virale sulla rete qualche anno fa.

Il tam tam sui social network è partito già dalla mattinata: festa spostata al villaggio FloridaBeach, nel territorio di Cittadella del Capo ma a due passi dal Mamaeli. Tutto come se fosse nella discoteca dell’architetto: riduzioni e omaggi sempre validi e grande viavai di pierre che – giustamente, per carità – non vogliono perdersi il business dell’estate.

Ma sui social ci sono anche altri messaggi di sfida alla “legge” come viene intesa dal procuratore Bruni, che evidentemente ha alterato equilibri che andavano avanti da anni ed anni e non è per niente gradito dall’architetto, dai suoi amici e dagli amici degli amici.

“Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani…”. Roba che Gomorra a loro gli fa un altro… baffo. 

Eh sì, perché l’architetto Cundari è sempre stato uno sicuro di se e le sfide gli piacciono, eccome se gli piacciono. Ieri sera il suo codazzo era di almeno dieci persone, tra le quali spiccavano Sergio Mazzuca, il deus ex machina di Scintille, e Agostino Briguori, l’uomo del clan Muto che da queste parti si è appena appropriato di un lido senza avere nessuna concessione: c’è chi può e chi non può e lui, ovviamente, può. Almeno fino a quando a reggere la procura di Paola ci sono stati gli scagnozzi del boss. Uno spettacolo grottesco, al limite della farsa. Eh sì, perché proprio al FloridaBeach villeggia lui, il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, uno che con la paranza non solo ci sa fare ma la governa proprio e che ad elementi come Mazzuca (Rafele) e Briguori ha sempre tolto le castagne dal fuoco. Porcaria!

E così la festa l’hanno salvata e adesso sono al lavoro per cercare di addomesticare il nuovo procuratore che fa le bizze. Del resto, ogni estate, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, al Mamaeli c’è sempre qualche problema. Proprio un anno fa, di questi tempi, Cundari ha avuto i suoi grattacapi per altri motivi.

Principalmente per le risse, che nelle discoteche, purtroppo, sono pane quotidiano. 

Qualche giorno prima di Ferragosto c’era stata una rissa abbastanza accesa tra giovani appartenenti al clan Muto e alcuni giovani provenienti da Cosenza. Sembra che questi ultimi, quelli di Cosenza insomma, siano andati oltre e abbiano addirittura malmenato il nipote del “re del pesce”.

Morale della favola: i giovani cetraresi avrebbero “promesso” una rappresaglia e così il “Mamaeli”, oltre che dai tradizionali “buttafuori”, é stato anche presidiato dalla polizia. Quanto ai giovani cosentini, per qualche giorno non si sono visti dalle parti di Sangineto e così non si sono registrate ritorsioni.

Ma la “notizia” dell’anno scorso era stata la partecipazione ad una delle tante feste del Mamaeli dei quattro balordi che avevano ammazzato barbaramente il cane Angelo e all’architetto Cundari gli animalisti gli avevano fatto un culo così. Altro che Bruni… 

Ecco la segnalazione che ci era giunta in redazione giusto un annetto fa.

Buongiorno. Martedì, in un noto locale della costa tirrenica, il Mamaeli, è stato concesso l’ingresso ad un gruppo di giovani che, in maniera del tutto gratuita, hanno bastonato, maltrattato, impiccato, un povero cane. Fatelo presente nella vostra pagina. Questa barbarie non deve rimanere impunità, né nei confronti delle bestie barbare, né nei confronti del locale che tranquillamente ha concesso l’ingresso ai protagonisti. Cordiali saluti

manifestazione-per-angelo-sangineto-luglio-2016Questa era un’altra delle proteste che apparivano sulla pagina FB del locale.

“… Se foste da sempre dalla parte degli animali e della giustizia, non accettereste nel vostro locale, psicopatici, violenti e assassini come i mostri che hanno ucciso Angelo, un povero cane indifeso e hanno postato il video di tale mostruosità. Non vi ho offeso e non ho nulla da temere dalla Polizia postale ne da qualsiasi altro corpo di polizia!”. 

Eh sì, perché l’architetto Cundari, vista la malaparata e il coro di proteste, era stato costretto a postare quanto segue…

“Viste le continue ed ingiuste accuse, diffamazioni, recensioni violente, minacce, ricevute privatamente e non, ci vediamo costretti a comunicare ufficialmente che la pagina è sotto il controllo della polizia postale e che il locale e la sua proprietà sono da sempre dalla parte degli animali e della Legge in generale, e come tutti dovrebbero fare piuttosto che reagire alla violenza con la violenza, aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso.

A prova delle ingiuste accuse alleghiamo articolo di giornale pubblicato mesi fa in cui il titolare si fa promotore di una delle iniziative a sostegno degli animali. Non ci vergogniamo di svolgere servizio pubblico onestamente e secondo i termini previsti dalla legge, avendo già preso provvedimenti in merito all’accaduto. Chi veramente frequenta il locale sa che la nostra unica attività è offrire divertimento”.

cunda

Questi sono i fatti, poi ognuno, come sempre, potrà farsi un’opinione e trarre le sue conclusioni. Anche sul fatto che Cundari è sempre dalla parte della Legge… Sì, quella del più forte, naturalmente.