Sanità, l’odissea di un pensionato per un’ecografia

Che la sanità in Calabria fosse arrivata ad uno stato di inadeguatezza, con dei Livelli Essenziali di Assistenza che la collocano in coda nel panorama italiano era, oramai, percepibile a tutti i cittadini calabresi.

Che la polemica tra la politica ed il Commissario alla sanità non abbia risolto alcuno dei problemi strutturali del sistema salute in Calabria è evidente. Ma che si arrivasse ad una incapacità pressoché totale costringendo gli ammalati a trovare soluzioni attraverso la mobilità sanitaria ed, ancor più grave, dovendosi rivolgere a strutture non pubbliche rende evidente come il diritto universale alla salute, soprattutto nella nostra regione, sia venuto meno.

Dopo le numerose battaglie affrontate insieme alla Confederazione per un’inversione di rotta del sistema sanitario locale, ci duole tornare sul tema dopo aver appreso quanto accaduto ad un nostro pensionato. Quest’ultimo, avendo effettuato una prenotazione per la prestazione di una ecografia cardiaca il 6 ottobre del 2017, vedeva fissato l’appuntamento per la prestazione il 17 aprile 2018.

Presentandosi presso il polo sanitario di Castrolibero in tale data, senza avere ricevuto alcuna comunicazione di disdetta, si vedeva negata la prestazione in quanto da tempo l’apposito strumento era in riparazione. A tutt’oggi l’ecografia non è stata ancora effettuata, in quanto lo strumento non è stato ancora riparato e non vi è modo di sostituire lo stesso. Al pensionato viene, così, suggerito di trovare altra soluzione: andare in un centro privato o effettuare una nuova prenotazione a rischio di aspettare altri sette mesi. Da queste vicende si evince in maniera palese che nella nostra regione viene negato il diritto al controllo, alla prevenzione e, di fatto, viene negato il diritto alla salute.

Abbiamo voluto denunciare con un episodio concreto la situazione di grave disagio in cui versa la sanità calabrese. Ma quanto rappresentato con questa testimonianza, viene vissuto quotidianamente da centinaia di cittadini e cittadine spesso e soprattutto anziani ed anziane a volte anche disabili se non addirittura non autosufficienti, sia nella richiesta di prestazioni ospedaliere che per quelle di medicina territoriale. E’ arrivato il momento di voltare pagina ed è per questo che lo Spi Cgil e l’intera Confederazione si impegneranno maggiormente a promuovere la tutela del diritto universale alla salute organizzando una serie di manifestazioni ed iniziative volte alla sensibilizzazione delle istituzioni a favore della collettività.

Giannino Dodaro

Segretario Generale Spi Cgil Comprensorio Cosenza