Scala Coeli. Gli affari di Pulignano&Graziano e gli esposti in procura contro la Bieco e il Dipartimento Ambiente della Regione

A Corigliano-Rossano lo sanno tutti: i potentissimi fratelli Eugenio e Walter Pulignano, amministratore e socio della Bieco ma anche della Ecoross ovvero le due “macchine da guerra” nel settore dei rifiuti sullo Jonio cosentino, sono universalmente riconosciuti tra i “padroni” dell’economia delle due città che si sono fuse dopo il referendum.

La Bieco Srl finalmente ha conquistato le ribalte della cronaca perché adesso tutti sanno di cosa si occupa e soprattutto quali “effetti” per il territorio produce. La Bieco Srl è la società che è proprietaria e gestisce ormai da anni la famigerata discarica di Scala Coeli, che sta inquinando il fiume Nicà e tutto il mare Jonio. Oggi finalmente lo sanno tutti. Le agghiaccianti immagini della melma e del percolato che stanno ancora andando a finire a mare le hanno viste tutti. E se la Regione cerca di salvare il salvabile offrendo un salvagente ai fratelli Pulignano sotto forma di “diffida per ripristinare lo stato dei luoghi”, tutti – ma proprio tutti – sono convinti che questa discarica dev’essere chiusa per sempre e che l’autorizzazione farlocca della Regione, firmata da un colletto bianco che fa il dirigente al Comune di Cosenza, tale architetto Bruno, dev’essere revocata al più presto.

Del resto, ormai tutti attendono la mossa della procura di Castrovillari rispetto a questo allucinante disastro ambientale e tutti sono convinti che per i fratelli Pulignano stavolta arriverà una lezione esemplare.

Su quel condotto del percolato la procura di Castrovillari ha ricevuto una serie di esposti-denuncia, che erano già molto eloquenti, a partire dal 2014, quando la lobby di potere del clan Acri-Morfò, del generale Graziano e dei fratelli Pulignano creò i presupposti per gestire il grande affare. Ma quello che sta succedendo adesso è un disastro vero: Cariati e quella zona del Basso jonio rischiano di non riprendersi più, rischiano di chiudere aziende, di rovinare famiglie, e la giustizia in Italia non le sa queste cose. Sono in tanti ormai a commentare che la procura di Castrovillari non può esimersi dal contestare il disastro ambientale ai fratelli Pulignano e ai loro scagnozzi e poiché proprio il prelievo del percolato è stato oggetto di contestazioni formali e pubbliche, peraltro ripetute, il procuratore D’Alessio e i magistrati che lavorano con lui non potranno fare finta di nulla.

Noi combattiamo da anni questa famiglia collezionando denunce e processi perché se poco poco non stai attento e ti “permetti” a dubitare della loro integrità morale, sono cacchi amari e come minimo ti vedrai apostrofato dai media asserviti al potere che loro finanziano e controllano mentre loro, naturalmente, sono “estranei ad ogni forma di contiguità sia ad organizzazioni criminali sia politiche che partitiche”. E sono stati in grado di controllare agevolmente, almeno finora, anche le procure. Sì, anche quella di Castrovillari, che non è stata in grado di perseguirli come avrebbero meritato, probabilmente per la loro “storica” amicizia col generale Graziano e col maresciallo Carmine Greco. Quest’ultimo, tuttavia, ormai caduto in disgrazia e a quanto pare finalmente disposto a “cantare”.

Ma, poiché noi non siamo un media asservito al potere, possiamo tranquillamente scrivere che ci sembra quantomeno strano leggere queste affermazioni di “estraneità” al potere dei famigerati fratelli Pulignano, ancor più se si considera che la maggior parte del personale impiegato dalla Ecoross (l’azienda che gestisce gli appalti relativi ai rifiuti) ma anche dalla Bieco fa riferimento a parenti di dipendenti, impiegati comunali ed ex sindaci. Com’è possibile, allora, che i fratelli Pulignano affermino che si ritengono “estranei” ad ogni forma di contiguità politiche e/o partitiche? E’ vero semmai il contrario.

Analizziamo allora il personale di comodo assunto negli anni dai fratelli Pulignano.

Salvatore Aloe, attuale dipendente della Ecoross, è il genero del geometra Bua del Comune di Corigliano. Quest’ultimo lavorava nel settore Manutenzione e Ambiente e quindi controllava, affidava e pagava tutti i lavori gestiti dalla Ecoross nel Comune di Corigliano e vigilava sul rispetto dell’appalto. E’ curioso pensare come il geometra Bua non solo ha redatto il capitolato d’appalto in qualità di Rup (Responsabile unico del procedimento) della raccolta dei rifiuti ma è stato anche in commissione di gara! Alla faccia della trasparenza e del conflitto di interessi…

Marco Passerino, dipendente della società Ecoross fino a qualche tempo fa, è il figlio di Natale Passerino. Quest’ultimo era responsabile del depuratore del Comune di Rossano. Depuratore cui la Ecoross lavora per lo smaltimento dei fanghi.

Giuseppe Piacentino, dipendente allo stato attuale della Ecoross, è il figlio di Luigi Piacentino e quest’ultimo era responsabile del Comune di Rossano e uomo di fiducia di Giuseppe “Geppino” Caputo, tanto che nelle amministrative del 2016 la figlia di Piacentino si è candidata nella lista di Caputo ed ha lavorato (a tempo determinato) con la Ecoross per la campagna di sensibilizzazione della raccolta differenziata ed altro.

Luca Cara lavora ancora oggi nella Ecoross, ed è il figlio di Antonio Cara, ex dipendente del Comune di Rossano nell’Ufficio Gare ed è stato da sempre nelle commissioni di gara cui ha partecipato sempre e solo la società Ecoross.

Domenico Campana, dipendente della Ecoross fino a qualche tempo fa, è il figlio della dottoressa Pittore (ex cognata del generale Graziano), ha lavorato da sempre all’Ufficio Gare del Comune di Rossano, ha partecipato come commissario nell’operazione di espletamento dell’ultima gara d’appalto della gestione rifiuti del Comune di Rossano e subito dopo l’aggiudicazione, il figlio della Pittore – Domenico Campana appunto – è stato assunto per la durata di circa un anno nello stabilimento della Ecoross in Rossano.

Risultano impiegati anche parenti e qualche cliente dell’ex sindaco Antoniotti. 

Questi sono soltanto i nomi di alcuni dei dipendenti che lavorano e hanno lavorato alle dipendenze dei fratelli Pulignano nelle loro varie società (Ecoross, Econatura, Bieco Rossano e Scala Coeli, W&T) e che rappresentano tutt’altro che forme estranee da organizzazioni politiche e/o partitiche ma semmai assunzioni di comodo. Le assunzioni di convenienza effettuate dai fratelli Pulignano negli anni evidenziano infatti, in maniera del tutto analitica e lampante, ogni forma di abuso di potere degli uffici comunali di Corigliano e Rossano, tanto da assicurare da una parte una certezza lavorativa ai propri figli o ai più stretti congiunti e, dall’altra, una rassicurazione maggiore ai fratelli Pulignano partecipando a gare d’appalto di milioni di euro cucite – è proprio il caso di dirlo – su misura alla Ecoross.

Ora, non è neanche molto difficile intuire quale sarà la piega che prenderanno gli eventi con il nuovo comune di Corigliano-Rossano perché Ecoross ha fatto e sta facendo di tutto per irretire il sindaco Flavio Stasi. Per quanto ne sappiamo, alla celeberrima prima gara “regolare” per l’appalto dei rifiuti non ha partecipato solo la Ecoross. Ma da qui a dire che i Pulignano non metteranno ancora le mani sull’appalto ce ne corre: diciamo pure che sono strafavoriti…

Un capitolo a parte lo apriamo per il famigerato generale Giuseppe Graziano. E’ fin troppo chiara la sua partecipazione nella Bieco, attraverso il suo fedelissimo amico ed ex parente Francesco Calabretta (alias “parrucchino”), nonché fraterno amico di Walter Pulignano. 
Calabretta “parrucchino”, da semplice impiegato, è diventato anni fa socio della Bieco e proprio in coincidenza della realizzazione della tanto discussa discarica di Scala Coeli, e proprio quando il generale era dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria sotto le insegne di Agazio (che strazio!) Loiero.
Perché questa necessità di far entrare in società una persona così vicina a lui e non un professionista, o un investitore? Il generale aveva bisogno di chiudere il cerchio con l’ampliamento della succitata discarica, che ha portato e sta portando un fiume di denaro nelle tasche della ‘ndrangheta, della famiglia Pulignano ed appunto del generale. 

Secondo il generale, tutto quello che ha scritto Iacchite’ sull’argomento Bieco non risponde al vero ma tutti sanno a Corigliano-Rossano che il suo ex socio Antonio Ferrante ha presentato un corposo esposto alla procura di Castrovillari dal quale abbiamo raccolto le informazioni necessarie per spiegare qual è il suo modus operandi.A Corigliano-Rossano, ma anche a Longobucco e in tutti gli altri comuni lì vicino, tutti sanno che il generale si è accompagnato per anni al maresciallo della Forestale Carmine Greco alias Carminuzzu (agli arresti dal mese di luglio 2018), per portare a termine una serie di operazioni di disboscamento selvaggio delle quali scrive non solo Ferrante ma anche altri soggetti che ne hanno riferito all’autorità giudiziaria.

A Corigliano-Rossano tutti conoscono i suoi interessi convergenti con la famiglia Pulignano, deus ex machina delle potentissime Ecoross e Bieco. E tutti conoscono i suoi interessi per le discariche. Sì, anche Flavio Stasi, naturalmente, e lo ha prima scritto per anni e poi lo ha urlato nelle pubbliche piazze. Si dice persino che abbia presentato anche lui un esposto alla procura di Castrovillari nel 2018. E la Bieco, il Dipartimento Ambiente della Regione e il generale Graziano, per quanto se ne sa, ne escono con le ossa rotte. Chissà che prima o poi non si riesca a sapere che cosa c’è scritto.