Scuola, “Tutti uniti contro l’esodo” chiede l’intervento di procura e Anticorruzione

Il comitato ‘Tutti uniti contro l’esodo’ , composto da insegnanti calabresi di ogni ordine e grado;

CONSIDERATO CHE:

la legge 107 del 2015, denominata ‘La buona scuola’,  ci ha ‘obbligato’ ad accettare la proposta di un contratto a tempo indeterminato su ambito nazionale contravvenendo il vincolo triennale delle graduatorie ad esaurimento aggiornate nel maggio 2014, spedendoci fuori dalla provincia pur avendo la possibilità di rimanere per la presenza dei posti in organico di fatto;

i criteri con i quali noi docenti siamo stati assegnati agli ambiti territoriali nazionali sono a dir poco discutibili e oscuri;

il Miur si ostina a non voler rendere noto l’algoritmo che ha utilizzato per effettuare le assegnazioni agli ambiti nazionali;

nelle graduatorie del trasferimento risultano esserci errori evidenti;

nonostante mostriamo solidarietà verso gli uffici scolastici di tutte le province italiane, i quali sono stati sottoposti, pur avendo organici al limite, ad una mole di lavoro estremamente gravosa;

il governo non ha stabilito misure straordinarie atte a consentire a tutti gli uffici deputati  il normale svolgimento delle operazioni nei tempi previsti;

questa mancanza non può e non deve ricadere sui docenti e sulle loro famiglie, costringendoli a vivere nell’incertezza e andando a minarne  la professionalità e la passione con la quale hanno sempre affrontato  questo delicato lavoro;

ins2 in barba al buon senso e alla consuetudine degli ultimi anni, anche grazie all’accordo con alcuni sindacati consenzienti che non ci hanno difesi in questo momento delicato, le assegnazioni interprovinciali verranno effettuate dopo le immissioni in ruolo! ( mai accaduto prima);

molti uffici scolastici provinciali e regionali hanno istituito  posti nell’organico di fatto in deroga alla legge per consentire a tutti i docenti di rimanere nella propria regione ( ad esempio l’atp di Bari con decreto n. 3961 del 29/7/2016);

a tutt’oggi ancora non sono chiari i numeri nell’organico di fatto destinati alle operazioni di assegnazione interprovinciale;

le operazioni di assegnazione provvisoria si teme verranno spostate a dopo il 1 settembre;

in questo caso centinaia di docenti saranno costretti a spostarsi di migliaia di km, con tutti i disagi che ciò comporterebbe, per poi magari rientrare dopo pochi giorni per l’esito favorevole delle assegnazioni;

la legge 107 del 2015, denominata ‘La buona scuola’,  si è sempre ispirata, per espressa volontà di chi l’ha scritta, a principi di giustizia sociale e di viciniorietà per quel che concerne la scelta delle sedi di lavoro;

tali principi sono stati negati a noi docenti che abbiamo subito trasferimenti a migliaia di km dalle nostre famiglie;

al fine di usufruire delle assegnazioni provvisorie che ci consentirebbero di rimanere per il prossimo anno scolastico nella provincia di residenza;

riservandoci in futuro il diritto di ricorrere nelle sedi opportune contro le operazioni di mobilita’ avvenute in modo anticostituzionale;

a breve inoltreremo un esposto alla Procura della Repubblica, ai Prefetti, alla Commissione di vigilanza ed all’Autorità Nazionale Anticorruzione, laddove chiederemo trasparenza nelle operazioni di mobilità e di assegnazione;

CHIEDIAMO

che tutti i posti dell’organico di fatto disponibili in tutte le scuole della provincia di Cosenza di ogni ordine e grado siano comunicati in tempo utile per la assegnazione provvisoria entro il 1° settembre in modo da garantire un diritto acquisito altrimenti negato e  limitare cosi’  per quanto piu’ possibile i trasferimenti e il conseguente impoverimento del tessuto sociale in cui viviamo da un punto di vista affettivo, economico e sociale;

di rivedere in maniera immediata la decisione secondo la quale si effettuerebbero prima le immissioni in ruolo e successivamente le assegnazioni provvisorie;

di istituire, laddove vi si presentasse la necessità, posti in deroga sull’organico di fatto per tutti i gradi di scuola e su tutte le classi di concorso;

di espletare tutte le operazioni tassativamente entro il 1° settembre;

Il Comitato si riserva di ricorrere nelle sedi opportune per vedersi riconosciuti diritti acquisiti da tempo che questa legge ci ha negato.