L’effetto Bisoli non c’è stato. Il Cosenza ha perso anche a Como (2-1) e si tratta della tredicesima sconfitta stagionale (su 24 partite) con la vittoria che manca ormai dal 27 ottobre. La tifoseria ormai è disincantata e non va certo appresso alle sconclusionate strategie (?) comunicative di una società sempre più allo sbando. Qui non servono allenatori o peggio viceallenatori e preparatori dei portieri, qui servono giocatori decenti perché la squadra è un’accozzaglia indecente di mercenari e mezzi uomini senza palle, in perfetta sintonia col padrone della baracca, il terribile Gargamella.
Chi ha visto la partita ha riferito testualmente che non sembrava neanche ci fosse stato l’ennesimo cambio di allenatore e che è andato avanti il solito ritornello: squadra incapace di tenere palla e di fare più di due passaggi di fila, atteggiamento rinunciatario e unica speranza… il culo di Gargamella. E l’ironia dei cosentini alla fine vince sempre: “Avimu cchiu allenatori ca attaccanti”. Difficile aggiungere altro.
LA CRONACA
Una partita a senso unico, che ha visto il Como in pieno controllo delle operazioni. I lombardi hanno gestito la manovra senza mai affrettarla (anche loro non sono proprio una gran squadra, diciamocelo francamente) e solo al 41′ hanno avuto una vera palla gol. Parigini ha approfittato di una brutta uscita di Matosevic per scavalcarlo con il pallonetto, ma Bittante sulla linea di porta ha salvato tutto. Poi qualche tentativo di Gliozzi e Cerri da segnalare, ma niente di particolarmente insidioso. Il Cosenza invece ha fatto quello che fa sempre: limitare i danni, ma senza fare gioco neanche per scherzo e spesso già nelle prime fasi di ripartenza restituisce il pallone.
Pensate che la prima parata del match di Facchin, il portiere del Como, è arrivata al minuto numero 66: un diagonale di Caso appena decente. Il numero 10 del Cosenza era riuscito ad involarsi in area di rigore ed è stato forse l’unico a provare a creare qualcosa.
Ma l’atteggiamento attendista alla lunga non ha pagato.
Al 71′ è arrivato il gol di Gabrielloni. Blanco apre sulla sinistra per Ioannou, che da dentro l’area tocca in mezzo per la finalizzazione a porta sguarnita di Gabrielloni.
E all’84’ è arrivatO anche il 2-0 con la ripartenza innescata da Cerri, apertura sulla destra per Vignali ed infine tocco di prima per Gabrielloni che conclude alle spalle di Matosevic.
Giuseppe Caso è stato l’ultimo ad arrendersi e all’88’ s’è inventato anche un bel gol: riceve da Voca e si innesta dal nulla: dopo aver saltato tre uomini il numero 10 ha concluso con il mancino vincente. Ma è stato solo un lampo nella nebbia. Il futuro? Non esiste.
COMO-COSENZA 2-1
COMO: Facchin, Solini, Gatto (20′ pt Blanco) 37′ st Bertoncini), Parigini (37′ st Nardi), Bellemo, Arrigoni, Scaglia, Cerri, Vignali, Ioannou (37′ st Cagnano), Gliozzi (19′ st Gabrielloni). A disposizione: Bolchini, Zanotti, Iovine, Kabashi, La Gumina, Peli, Bovolon All. Gattuso.
COSENZA: Matosevic; Camporese, Rigione, Vaisanen; Bittante, Carraro (42′ st Voca), Ndoj (32′ st Boultam), Liotti (42′ st Florenzi); Situm (13′ st Palmiero), Larrivey (13′ st Millico), Caso. A disposizione: Vigorito, Sarri, Tiritiello, Venturi, Vallocchia, Gerbo, Hristov. All. Bisoli.
ARBITRO: Prontera di Bologna; Vono di Soverato e Trinchieri di Milano; IV uomo Gualtieri di Asti; VAR Serra di Torino, AVAR Marchi di Bologna
MARCATORI: 26′ e 39′ st Gabrielloni (CO), 44’st Caso (CS).
NOTE: Pomeriggio soleggiato, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 2.680, incasso € 38.675,00 . Presenti circa 400 tifosi rossoblù (263 nel settore ospiti). Angoli: 5-2 . Ammoniti: Bellemo (CO), Millico (CS) Arrigoni (CO). Espulsi Voca (CS). Recupero: 2′ pt; 4′ st.