Siclari mette fine alle buffonate della Santelli sulla candidatura di Occhiuto

Finalmente anche la Gazzetta del Sud si è arresa di fronte a tanta chiarezza. A mettere una pietra tombale sulle chiacchiere della presunta candidatura di Occhiuto a presidente della Regione Calabria, sotto la bandiera di Forza Italia, è stato il senatore Siclari che, con parole semplici e comprensibili a tutti, oltre a spegnere ogni velleità di Mario in questo senso, mette anche fine alla prematura quanto scorretta campagna promozionale messa in piedi dal duo Santelli/Roberto Occhiuto, a favore del sindaco di Cosenza.

Siclari parla per nome e per conto di Tajani e dice: la scelta del candidato di Forza Italia in Calabria, così come stabilito dal presidente Berlusconi dopo il vertice di Arcore con i possibili alleati, spetta al vice presidente Tajani. E a questa decisione tutti si devono attenere. Non sono più ammesse, da oggi in poi, fughe in avanti. E aggiunge: non è ancora tempo di parlare di candidati, vista la grave situazione del partito, se prima non si ristabilisce un contatto con tutte le realtà territoriali che in questi ultimi mesi ci hanno abbandonato. Ben vengano le proposte di candidature, come quella dell’amico Aiello, che saranno valutate e discusse collegialmente a tempo debito. Il nome del candidato, conclude Siclari, sarà ufficializzato solo dopo le elezioni Europee di fine maggio del 2019.

Un modo per dire alla Santelli, e ai fratelli Occhiuto: da oggi, e per i prossimi 6 mesi, non vogliamo più sentire parlare di candidature, a cominciare da quella di Occhiuto. Ogni trasgressione a questa disposizione sarà severamente punita. Se ne riparlerà tra sei mesi… anche perché in sei mesi può succedere di tutto, vista la situazione giudiziaria di Occhiuto. E il suo nome potrebbe non essere più in “lista”.

Più chiaro di così si muore, se Jole non capisce nemmeno questa volta, allora vuol dire che è proprio intenzionata a fare una guerra a tutto il suo partito, a cominciare dalla Calabria, e i nemici non mancano. Infatti a rincarare la dose contro questo scorretto modo di fare della Santelli, interviene anche il consigliere Comunale di Reggio Calabria di Forza Italia Pino D’Ascoli che addirittura lancia un appello ai vertici del partito chiedendo loro di intervenire per porre fine ad “una gestione del Partito che in Calabria continua ad essere chiusa ed ottusa nonché ormai rivolta ad un “affaire” pochi intimi. Ancora una volta si vogliono gestire, in modo assolutamente autarchico quasi dittatoriale, le scelte importanti, come quella relativa all’individuazione del candidato alla carica di Presidente della Regione, che sta avvenendo in un clima quasi da “riunioni carbonare” senza tenere minimamente conto del momento delicatissimo che sta attraversando Forza Italia”.

Continua D’Ascoli: “Nel corso delle ultime settimane a tal proposito, c’è stata una riunione dei cosiddetti vertici regionali del Partito (con in testa la Santelli e gli Occhiuto), al termine della quale sembrava si fosse trovato quantomeno un accordo fra i pochi, con tanto di annuncio sui giornali, salvo poi dover assistere ad una serie di smentite, dei diversi interessati, che hanno sottoposto nuovamente al ridicolo tutto il nostro movimento. Per quale motivo, mi chiedo, dobbiamo ancora essere costretti ad assistere a questo triste spettacolo? Si vuole forse continuare con i soliti schemi della vecchia politica di “giocare a lanciare il sasso per vedere l’effetto che fa”?

Insomma ad Occhiuto, come vi diciamo da tempo, non lo vuole candidare nessuno, nemmeno il suo partito, troppi sono i casini in cui è invischiato. Il rischio è quello di trovarsi un candidato indagato in almeno 5 procedimenti penali. E un plurindagato e pluricondannato come Occhiuto di questi tempi, come candidato alla presidenza della regione Calabria, non è proprio il caso.

Rimane solo una questione aperta: chi glielo dice adesso a Callipo che Occhiuto non sarà mai il candidato di una coalizione di centrodestra?