La gatta morta ci riprova. Da quando ha capito che dovrà guadagnarsi la sua ricandidatura, Stefania Covello non molla un attimo Matteo Renzi. Lo segue dappertutto.
Già in passato la gatta morta aveva provato diversi approcci nei confronti di Matteo – mano morta, piedino, strusciamento, occhi da pesce lesso, ma niente – con l’unico scopo di accaparrarsi i suoi favori e magari diventare la favorita del Re. Ogni suo tentativo però, è stato sempre rispedito al mittente dal segretario del PD che di ‘mbruscinarsi con lei non ne ha alcuna intenzione.
E’ da tempo che Stefania prova in tutti i modi di affascinare Renzi, perché sa che solo lui la può salvare: ha bisogno di una “candidatura sicura”. E solo Renzi può garantirgli questo. La speranza della Stefania è quella di suscitare in Renzi, attraverso palpeggiamenti impropri fatti passare come involontari, quel poco di tenerezza nei suoi confronti che potrebbe portarla ad occupare un bel posto nel “listino del Re”. Ed oggi, più di ieri, è decisa a gattamortare fino in fondo per questo. Senza risparmiarsi. Da come si ‘mbruscinerà, senza destare sospetti, dipende il suo futuro. Anche se sarà dura. Proprio perché Renzi poco apprezza la gatta morta e tutte le sue moine. La sopporta per “dovere politico”, e più volte, in passato, le ha chiesto di non metterlo in imbarazzo, in occasioni pubbliche, con le sue mano morte e strusciamenti vari.
Ma lei non si arrende, è sicura, questa volta, di ammaliarlo, e se non dovesse bastare il suo sguardo languido è pronta a ricorrere anche alla magaria. Qui o si fa la gattamorta, o si muore.
E così la gatta morta armata di trucco e parrucco ha seguito passo passo il viaggio di Renzi in treno per la Calabria, sfruttando ogni momento opportuno per le sue mano morte, i suoi strusciamenti, e i suoi sguardi da cerbiatta bagnata. Tanto da guadagnarsi il nuovo appellativo: la gatta morta nel treno che scotta. Ma anche questa volta niente. Renzi non l’ha degnata di uno sguardo. E questa volta non perché stufo delle gattomortate della Covello, anche, ma perché a fargli gli occhi languidi c’era qualcun’altra che evidentemente ha attirato la sua attenzione. Qualcuna che aspira a ricoprire il posto della Stefania, e che ha fatto trasiannu, trasiannu cumu u monacu. Una splendida consigliera comunale che non ha bisogno di ricorrere a mano morte per catturare l’attenzione dell’altro. Infatti è bastato avvicinare Renzi per farlo cadere, come una pera matura, nella trappola dei suoi occhi. E pare che abbia funzionato. Anche se c’è chi dice che Renzi abbia cercato la compagnia della bella consigliera, proprio per levarsi di dosso la Covello.
Ora resta da capire cosa farà la gatta morta che ha capito che l’ostacolo alla sua ricandidatura non è solo la ritrosia di Renzi a farsi palpeggiare, ma anche la nutrita concorrenza che si è organizzata.
Sarà dura, per la gatta morta, combattere contro gatte vive, che ancora hanno a loro disposizione tutte le 7 vite. Il rischio per lei ora è quello che: tanto va la gatta morta al lardo che potrebbe, questa volta, lasciarci lo zampino.