COSA NON TORNA CIRCA GLI “STUDI DI TRAFFICO” DELLA STRETTO DI MESSINA SPA ⁉️
Ci è sempre stato detto che il ponte sullo Stretto avrebbe la finalità di essere utilizzato per farci passare sopra le merci piuttosto che le persone. Nella sostanza, il ponte dovrebbe “catturare” il traffico merci proveniente da Suez. Per questa funzione verrebbe adeguato il porto di Augusta (per un certo periodo si è parlato del porto di Pozzallo) al fine di ospitare le grandi navi provenienti dall’Oriente nella prospettiva di fare poi risalire le merci attraverso lo stivale perché siano portate in Europa. Nella propaganda pontista, questo sarebbe vantaggioso rispetto all’itinerario tradizionale che vede le navi proseguire per Gibilterra e approdare, infine, nei porti del Nord Europa (Rotterdam, Amburgo, Anversa).
Una prospettiva assolutamente poco credibile per parecchi ordini di motivi. Due di questi sono quelli più evidenti: il primo è che far viaggiare i container sui treni costa molto di più che farli viaggiare sulle navi e il secondo è che le navi scaricano di norma le loro merci nei porti più vicini alle destinazioni finali. Non si capisce, dunque, quali sarebbero le ragioni che dovrebbero indurre a mettere a terra la merce per poi trasportarla su rotaia per 1500 chilometri almeno. Perché, poi, bisognerebbe investire 15 miliardi di euro quando pochi chilometri più su c’è il porto commerciale di Gioia Tauro, che in passato ha ospitato alcune tra le più grandi navi portacontainer in circolazione, è un mistero.
Ci sono, però, delle ragioni di ordine matematico che rendono davvero incomprensibili le argomentazioni dei sostenitori della grande opera. All’interno del Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023 della Società Stretto di Messina Spa, pubblicato di recente sul sito della Concessionaria per la progettazione e costruzione del ponte, è contenuto un capitoletto (Studi di traffico) che indica in 443.887 il numero dei carri ferroviari totali/anno che attraverseranno l’infrastruttura nel 2032 (carri ferroviari passeggeri regionali + lunga percorrenza + merci).
Il capitoletto cita i dati forniti dal professore Agostino Nuzzolo, esperto trasportista che aveva già fatto parte del gruppo di advisor che avevano già redatto gli studi sul traffico al tempo della redazione del Progetto Preliminare e che di recente ha offerto il proprio parere in Commissione ponte del Consiglio Comunale di Messina.
Utilizzando i dati che abbiamo a disposizione (quelli degli attuali traffici) noi sappiamo che nel 2021 sono passate da Suez circa 1,2 miliardi di tonnellate di merci e che nel 2022 queste sono cresciute fino a circa 1,4 miliardi. Considerando, in termini prudenziali, quelle che possono essere trasportate su un carro ferroviario, scopriamo che il ponte potrebbe “catturare”, se utilizzato unicamente per il trasporto delle merci, non più del 2% di quelle che passano da Suez. Dovendo utilizzare il ponte anche per il trasporto passeggeri, è evidente che quella percentuale tende a dimezzarsi. Appare, dunque, evidente che la tesi sostenuta dagli sponsor dell’infrastruttura appare del tutto destituita di fondamento.









