di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano
In questa giornata bellissima, di orgoglio e di dignità, le bandiere sono state rappresentate dai cartelloni colorati preparati dalle scuole di tutta la città, unita.
Ho camminato insieme a famiglie, studenti, personale scolastico, dirigenti, forze sindacali e sociali, non indossando una casacca di parte, ma indossando la fascia tricolore.
Ogni criterio é discutibile, ma questa proposta di dimensionamento scolastico non si può discutere. Non finché impone a Corigliano-Rossano la soppressione di autonomie con mille iscritti mentre altrove vengono salvaguardate autonomie con poche centinaia di iscritti. Non finché permarrà incoerenza, iniquità, irrazionalità.
Non so e credo che interessi poco se siano state delle sviste titaniche o se si siano fatti ragionamenti (impronunciabili) di altro tipo sulla pelle della comunità.
Semplicemente é stato uno sbaglio che la città non accetterà mai e deve essere corretto.
Inutile tentante di confondere le acque, perché la nostra gente legge ed ha capito bene. Inutile fingere che vada tutto bene o aspettare che passi, perché non passerà.
La manifestazione di oggi è un appello aperto, trasparente, civile, così sereno e forte da non aver bisogno nemmeno di un accenno polemico: tutte le istituzioni competenti hanno il dovere di interrompere le chiacchiere e lavorare per fermare o cambiare radicalmente il Piano.
I tempi ed i terreni per indossare le casacche sono altri e noi siamo pronti a confrontarci per raggiungere l’obiettivo comune.
Grazie agli studenti, ai docenti, al personale ATA, ai dirigenti, ai rappresentanti delle istituzioni, ai rappresentanti sindacali e di categoria, al sindaco di Longobucco, a tutte le famiglie per aver partecipato.
Auspico che l’appello della città unita trovi ascolto e che quella di oggi sia l’ultima manifestazione sul tema. In caso contrario, sarà solo la prima.