Tangenti Anas: il giro d’affari e la “protezione” del Gruppo Grimoli

Luigi Meduri e la "Dama nera"

La lettura dell’ordinanza in base alla quale sono stati effettuati gli arresti dell’operazione “Dama nera” è un fiume di informazioni per chi, come noi, svolge lavoro di inchiesta su corruzione e malaffare.

Le responsabilità della “Dama nera”. Antonella Accroglianò, la dirigente dell’Anas avrebbe “consigliato” ai titolari di un’azienda vincitrice di un appalto in Calabria, secondo la Gdf, di subappaltare alcune opere a ditte di imprenditori vicini alla ‘ndrangheta. E tra queste indica il Gruppo Grimoli di Cosenza, che ha sempre fatto capo ai fratelli Antonio e Mario Grimoli ed è attivo addirittura dagli anni Settanta. Abbiamo già ampiamente spiegato chi sono i fratelli Grimoli e perchè sono stati più volte inquisiti dalla procura della Repubblica di Cosenza, che li ritiene organici ai clan dominanti nella funzione di “raccordo” tra cosche e imprenditoria.

La vicenda riguarda una serie di opere pubbliche nel comune di Palizzi, in provincia di Reggio Calabria. La “Dama nera” avrebbe chiesto da un lato l’assunzione di operai e geometri alla ditta vincitrice dell’appalto e, dall’altro, dicono gli investigatori, avrebbe esercitato “pressioni inequivoche affinché la fornitura del calcestruzzo e il movimento terra, attività notoriamente di interesse quasi esclusivo delle cosche della ‘ndrangheta in quei territori, venisse affidata ad una persona di sua fiducia, che avrebbe così garantito la sicurezza del cantiere da interventi o pressioni di gruppi criminali egemoni” in quella zona. Questa persona, in particolare, è proprio il cosentino Mario Grimoli.

Il giro d’affari. Il sequestro delle somme corruttive è arrivato fino a 200.000 euro. Sono state oltre 90 le perquisizioni effettuate in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo, con il supporto anche dei Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza alle sedi di Bari, Arezzo, Catanzaro, Catania, Gorizia, Cosenza, Padova, Messina, Siracusa, Udine, Torino, Vercelli e Venezia.

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato 70 mila euro in contanti e gioielli solo a casa della madre di Antonella Accroglianò, la prima “Dama nera”, ritenuta dagli inquirenti al vertice della “cellula criminale” che operava all’interno di Anas, come indicato dal procuratore Pignatone.